vita d'antiquari

Leonardo Piccinini

Fabrizio Moretti

Il mestiere delle arTi

Giovanni dalle Bande Nere, Ascanio della Corgna, Bartolomeo Colleoni…uomini di grande tempra, che si erano formati in mille tornei e scaramucce, condottieri professionisti a cui si rivolgevano sovrani inesperti e governi instabili.

Il loro mondo, le loro avventure mi tornano in mente di fronte all’arduo compito di descrivere in poche righe la figura istrionica, eclettica, di un ragazzo poco più grande, la cui parabola m’ha sempre affascinato.

Lo ricordo, figlio di antiquario (il mitico Alfredo che gli lasciò campo libero, grande intuito e generosità), alle prese con le prime mostre, quella di Cortina all’Hotel Savoia…per ritrovarlo in numerose situazioni diverse, tra gallerie italiane, d’oltremanica e d’oltreoceano, tra apparizioni televisive e perfino nei panni del mattatore con il compianto Romano Battaglia alla Versiliana!

Per lui “l’arte è il più forte antidepressivo che esista”, e non c’è grande evento del mercato d’arte che non lo abbia visto protagonista, dal TEFAF alla Biennale d’Antiquariato di Firenze (che dirige dal 2015), dal recupero di Beato Angelico per San Marco all’acquisto record di Cimabue. A 45 anni potrebbe fare il baby pensionato di lusso, ma è all’opera con una nuova impresa, controcorrente nella Londra postBrexit: “Un grande spazio per musei e collezionisti sofisticati. Una galleria boutique che farà lavoro di ricerca in tutto il mondo sugli old masters”.

Good luck, Fabrizio!