vita d'antiquari

Leonardo Piccinini

Burzio

Entusiasmo e predisposizione

In tutti questi anni di frequentazione del TEFAF di Maastricht, sia che la visita durasse poche ore sia che mi prendessi un tempo più lungo, mai mi è capitato di saltare una visita a Luca e Laura Burzio. Il perché è presto detto: la loro fiducia, il loro entusiasmo al riparo da ogni moda o capriccio del momento nelle arti decorative, in particolare di un certo Piemonte settecentesco, è contagioso. I virtuosismi di Pietro Piffetti e Giuseppe Maria Bonzanigo, capaci di elevare il mondo rigidamente militaresco di quelle aree al pari del modenese Guarini e del siciliano Juvarra, non smettono di stupire collezionisti e studiosi. “Antiche suggestioni e un DNA familiare (bisnonno industriale del legno il cui figlio Anastasio si convertì all’antiquariato) mi legano a questi artisti - racconta Luca Burzio –le cui tecniche e la cui attività non smetto mai di studiare e scoprire. Penso sempre a quel notevole vaso intagliato del 1787, ora in una importante collezione americana, che due volte ho venduto e due volte, per diverse circostanze, mi è capitato di ricomprare, quasi fossimo legati…ebbene, ogni volta ho scoperto qualcosa di cui non mi ero accorto. Il nostro è un lavoro bellissimo, un continuo allenamento, si è sempre in viaggio. E’ studio, è anche scommessa su opere e oggetti che aspettano di essere riscoperti. Forse è il mestiere più bello del mondo!”