vita d'antiquari

Marco Riccòmini

Cesati&Cesati

L’età del Ferro

Non fatevi ingannare dal titolo; storia antica dai Cesati, ma non tanto quanto quella della Cultura di Golasecca (ossia dell’italica Età del ferro). La passione di famiglia risale almeno al bisnonno paterno, cultore d’arte e collezionista; così, forse non a caso, Alessandro si ritrova a portare il nome di quell’Alessandro (Cesati) medaglista milanese (nato a Cipro e per questo detto “Il Grechetto”), maestro nella Zecca Pontificia, la cui Didone regina di Cartagine (1550) sta oggi alla National Gallery of Art di Washington. Tra collezionismo e commercio (la prima galleria Fiorenzo l’apre a Milano negli anni Sessanta), la ditta Cesati&Cesati si specializza poco per volta nei manufatti in ferro. Unica nel suo genere è la suite di tre cataloghi che testimonia la loro attrazione “magnetica” per questo metallo: Lock – Serrature. Una Collezione di Capolavori (2007), DoorknockersPicchiotti da porta. Una collezione di sculture in ferro (2009) e Utensili – Oltre le mani verso la bellezza (2013), preceduti da Ferro civile (1991, con la Galleria Lorenzelli di Bergamo). L’adagio invita a batterlo fin che è caldo, ma col tempo Fiorenzo e Alessandro hanno rivolto le loro attenzioni anche su altri materiali, come l’avorio, il corallo, il bronzo, il marmo e la pietra, la cera, la tartaruga e la terracotta; in breve, verso l’universo che oltremanica chiamano dei Works of Art. Così, nel 2019 esce il volume Pittura e Oreficeria in Dialogo. Un raro cofanetto senese del Trecento, a commento di un manufatto decorato da un artista della cerchia di Lippo Vanni. Li avrà catturati il suo lucchetto?