vita d'antiquari

Simone Facchinetti

Carlo Virgilio

Dalla Neva al Potomac


La storia e gli inizi
Ho lasciato il campo di studi di formazione (la sociologia) nel 1978. L’ingresso nel mondo dell’antiquariato è avvenuto in punta di piedi, non nel settore degli old masters ma nell’ambito specialistico del disegno ottocentesco, allora fortemente sottovalutato. Una scelta legata a un pregresso interesse collezionistico per quel genere di fogli. Col tempo la “cortina di carta” (cioè il confine del disegno) è stata abbattuta. È cresciuta la passione per i dipinti, favorito dal recupero di un corpus di ventisette piccoli olii di Anton Sminck van Pitloo, capostipite della Scuola di Posillipo, oggi nelle collezioni Intesa-S. Paolo. Anche la scultura e qualche oggetto raro e stravagante sono entrati nel nostro cono d’interesse. L’orizzonte temporale di riferimento si è progressivamente ampliato, dall’antico al Novecento storico.

Scoperte
Nella prima mostra Disegni romani di figura (1978) si è imposta l’inedita Gloria di Canova di Tommaso Minardi, ancora oggi tra i più celebrati disegni del XIX secolo, non solo italiani. Il catalogo era stato affidato alla cura specialistica di uno storico dell’arte (Cristina Bonagura), cosa assai rara all’epoca. Quel primo catalogo è stato una sorta di “manifesto”.
Da quegli anni iniziali ad oggi, molta acqua è passata sotto i ponti. E altrettanti cataloghi scientifici: un centinaio circa. Fonti di preziose informazioni, ancor oggi richiesti e presenti in molte pubbliche biblioteche (le mostre passano, i cataloghi restano).

Futuro
La galleria si è trasformata radicalmente grazie all’incontro, quindici anni orsono, con Stefano Grandesso, formidabile studioso, assieme ai nostri validi e preziosi collaboratori: Eugenio Costantini e Marta Galli. Un sodalizio vitalizzante che ha rafforzato la nostra immagine e la notorietà internazionale (oltre alla sede romana abbiamo aperto a Londra, al 69 di Jermyn Street). In eguale misura è mutato il panorama degli acquirenti e dei collezionisti. A favore soprattutto di importanti musei e pubbliche istituzioni: dalla Neva al Potomac, si potrebbe dire, volendo indicarne con orgoglio gli approssimativi confini. Sono anche arrivati nuovi collezionisti privati, appassionati e raffinati cultori del bello. Ed è cresciuta la nostra presenza alle più importanti fiere antiquariali, tra New York, Firenze, Maastricht, Parigi e Londra, soprattutto. Ma anche la presenza sul web, per molti aspetti la strada del futuro.