vita d'antiquari

Marco Riccòmini

Federico Cortona

Formidabile connoisseur

In un tempo lontano – quando i treni erano lenti e, col caldo, si cercava refrigerio abbassando i finestrini lasciando che le tendine svolazzassero – Enrico (il padre di Federico) partiva da Milano armato di una Guide Emer, la Guide Européen de l’Antiquaire, de l’Amateur d’Art et du Bibliophile. Solcava l’Italia (e poi i Cantoni svizzeri, la Francia, Londra, spingendosi qualche volta fino a introvabili rivenditori di Manhattan) bussando agli indirizzi che elencava, scambiando di volta in volta una stampa di Milano con una di Rovigo – per dire – e viceversa. Creando così, negli anni, un reticolo di conoscenze sempre più fitto che ancor oggi mantiene con profitto. E, apprendendo da autodidatta i segreti del mestiere dai libri che andava raccogliendo, ha messo insieme una delle biblioteche d’arte antica meglio fornite che io conosca.

La sua specialità sono le stampe antiche, delle quali è formidabile connoisseur, ma non disdegna i disegni, i dipinti, le sculture, le maioliche italiane e, perfino, l’arte tribale, con quel un gusto per la Wunderkammer che contraddistingue la sua galleria. La sua Università è stata la pratica sul campo, alimentata da infinite ore passate a guardare le figure (che noi, di solito, preferiamo ai testi).

Ora è affiancato dal figlio Federico che sta vestendo l’esperienza del padre (che andrebbe digitalizzata per le generazioni future) con un abito contemporaneo, a cominciare dall’approdo sui social media. E ogni volta che passo da loro, avrei voglia di portarmi a casa quel coccodrillo impagliato appeso sopra la porta del loro Sancta Sanctorum.