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Daniela Salvetti*

Di oggetti e di libri: connubio ideale per il dono di una biblioteca

Il 14 novembre in Accademia Carrara a Bergamo è stata inaugurata vasta biblioteca specializzata in scultura e piccole opere metalliche di produzione seriale, che chiude il lascito dell’ingegner Scaglia al museo.

Una giornata di studi tenutasi il 14 novembre in Accademia Carrara a Bergamo, dedicata alla collezione di medaglie e placchette donata al museo cittadino da Mario Scaglia, è stata l’occasione per inaugurare la vasta biblioteca specializzata in scultura e piccole opere metalliche di produzione seriale, che chiude il lascito dell’ingegnere al museo.

“Credo fortemente nella necessità di accompagnare gli oggetti con i libri, perché per studiare i primi servono i secondi: è quello che ho sempre fatto io e che vorrei che altri facessero dopo di me.”

(Mario Scaglia)

Illuminanti le parole che qualche tempo fa l’ingegner Scaglia ha rilasciato in un’intervista registrata nelle sale del museo. La lungimiranza di un collezionista non potrebbe realizzarsi nel migliore dei modi che nella condivisione, e nella conseguente fruibilità, della sua raccolta, un insieme che, oltre agli oggetti, comprende anche una vasta biblioteca formatasi parallelamente e con dedizione, nel tempo. Una raccolta libraria che oggi ha il privilegio di trovarsi accanto alle opere delle quali è fondamentale complemento di studio.

La biblioteca Scaglia ospita all’incirca 2000 volumi, la cronologia dei quali copre un arco di poco più di mezzo millennio: dai primi scritti stampati nel Cinque, Sei e Settecento, fino alle ricerche più recenti.
Preziose e rare, le prime pubblicazioni testimoniano l’attenzione che la metallurgia e le tecniche di fusione avevano catturato presso gli eruditi e i collezionisti del tempo: tra i titoli donati figurano De la Pirotechnia (1540) del senese Vincenzo Biringuccio o i Numismata virorum illustrium ex Barbadica gente (1732-1760), scritto dal cardinale Giovanni Francesco Barbarigo,  che illustra le importanti collezioni metalliche della famiglia veneziana attraverso pagine con incisioni di grande formato; o ancora un caposaldo della disciplina, come l’ottocentesco Trésor de Numismatique et de Glyptique ou Recueil Général de Médailles, Monnaies, Pierres Gravées, Bas-Reliefs, etc.

Trovano spazio tra gli scaffali anche i cataloghi delle collezioni medaglistiche e di piccoli bronzi dei musei italiani e stranieri, strumenti indispensabili per la conoscenza del patrimonio dei gabinetti numismatici di tutto il mondo, affiancati da miscellanee di studi, quali cataloghi di mostre, raccolte di saggi, monografie e dizionari specialistici. Si contano anche diverse riviste di settore, alcune ancora in uscita, altre ormai di esaurita pubblicazione e grande rarità.
La raccolta si compone, infine, di una serie pressoché completa dei cataloghi di vendite e aste di medaglie e placchette dalla fine dell’Ottocento ad oggi, spesso anche annotati con i prezzi e i nomi dei compratori, informazioni fondamentali per lo studio del mercato del passato. Tra questi spiccano i grandi cataloghi delle vendite delle più importanti collezioni europee dalla fine dell’Ottocento all’inizio del Novecento (von Lanna, Löbbecke, Dreyfus), che, grazie a meravigliose tavole che illustrano le opere, hanno permesso lo studio delle provenienze degli oggetti metallici della collezione Scaglia, ora patrimonio di Accademia Carrara. 

La Biblioteca specializzata è oggi aperta agli studiosi che desiderano consultare i volumi, previo appuntamento con i conservatori del museo (a questo link, gli indirizzi e-mail).
 

Dai libri alle opere: la giornata di studi.

In una mattinata di studi tenutasi presso l’Accademia Carrara, il museo dei collezionisti e dei donatori per eccellenza, i piccoli oggetti metallici della collezione Scaglia hanno preso vita, attraverso la loro storia, la storia di chi li ha commissionati, concepiti e custoditi. La storia di chi li ha studiati e di chi si cimenta nel raccontarne ancora oggi qualcosa di nuovo. Le sale del museo si sono animate e si sono lasciate avvolgere dall’atmosfera di entusiasmo che si è creata nel gruppo dei partecipanti, giovani studiosi di scultura provenienti da tutta Europa. Come non stupirsi nel vedere accostati per la prima volta, in un’esposizione permanente, i ritratti pisanelliani del marchese di Ferrara Leonello d’Este, quello su tavola – già appartenuto a Giovanni Morelli – e quelli in medaglia – recente dono di Mario Scaglia – !

Confronti, idee, dibattiti si sono fatti strada nel gruppo di studiosi, curatori e restauratori, sotto gli occhi vigili, ma anche curiosi, di due dei massimi studiosi del settore, Philip Attwood e Jeremy Warren. La mattinata è poi proseguita con l’inaugurazione della biblioteca, dove la discussione e lo scambio di pareri sono state accompagnate dalla simultanea visione di libri e opere.
Il desiderio dell’ingegner Scaglia, quel “vorrei che altri facessero dopo di me”, sembra aver già dato i suoi primi frutti durante questa mattinata aperta di confronto, creando una rete di relazioni e scambi utili per collaborazioni e progetti futuri. Puntuale, a questo scopo, la sollecitazione di Warren nell’invitare i giovani ricercatori e partecipanti a inviare i loro contributi alla rivista The Burlington Magazine, fondamentale partner e sostenitore di questa iniziativa.
A suggello di questa prima giornata di studi, per volontà di Mario Scaglia, si è annunciato come Accademia Carrara si impegnerà a tenere una volta l’anno, una giornata di approfondimento su questi particolari temi di scultura.
 

Il convegno pomeridiano.

Nel pomeriggio i due studiosi inglesi hanno condiviso i loro interventi con il pubblico, raccontando lo straordinario impatto che medaglie e placchette hanno avuto su altri generi e manufatti artistici, e di come esse siano state, e siano ancora oggi, testimonianze artistiche uniche. Philip Attwood – già direttore del Department of Coins and Medals del British Museum di Londra e attualmente presidente della FIDEM (Fédération Internationale de la Médaille d’Art) – ha tenuto un intervento discutendo sia aspetti più concettuali sia certa fortuna iconografica di temi medaglistici. Nella seconda parte del convegno è intervenuto Jeremy Warren – già curatore delle collezioni di scultura dell’Ashmolean Museum di Oxford e Academic Director della Wallace Collection di Londra, e attuale curatore della ricerca relativa alla scultura del The National Trust inglese – presentando aspetti e funzioni della placchetta rinascimentale.

Gli interventi dei due relatori sono disponibili sul canale YouTube di Accademia Carrara.


*Daniela Salvetti
Storica dell'arte