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Marco Riccòmini

Gold & Seide

Riponete l’Accidia (e l’insegna “alla lumaca”) e, facendovi forza, mettetevi in viaggio per Vienna.

Sarà capitato anche a voi, certi giorni, d’aggirarvi per casa svogliati, indolenti ed uggiosi. In quelle «accidiose ore di certi pomeriggi estivi», come avrebbe detto il Carducci, nelle quali si fatica a descrivere come ci si sente. Accidiose? Cosa avrà voluto intendere? Eppure, in un tempo oramai quasi remoto, l’Accidia era nella top list dei sette vizî dell’antica tradizione teologica. Lo sapeva bene Pieter Coecke van Aelst (1502-1550) che approntò i disegni per la serie dei sette peccati capitali da far tessere e ricamare a Bruxelles con lana, seta e metalli preziosi. La sua Accidia, riportata ad originale splendore dopo lungo restauro, assieme ad altri spettacolari arazzi cavati anche da invenzioni di Raffaello, come quelli della celebre serie destinata al papa Leone X illustrante gli Atti degli Apostoli, è ora in mostra al Kunsthistorisches Museum di Vienna: Raphael, Gold & Seide (fino al 14 gennaio 2024). Sarà per via delle luci soffuse e le tinte delle pareti ben azzeccate, sarà per quel tripudio di colori sfavillanti e che non ci si aspetterebbe dagli arazzi, sarà per le fantasiose invenzioni, specie del fiammingo, zeppe di figure (come quel fiacco cavaliere in groppa ad un mesto ronzino che porta un vessillo con una lumaca, come per annunciare al mondo che non ha nessuna fretta d’arrivare), che la mostra scala la classifica di quest’anno e si attesta ai primi posti. Vince il podio col suntuoso catalogo che l’accompagna, a cura di Katja Schmitz-von Ledebur. Riponete, dunque, l’Accidia (e l’insegna “alla lumaca”) e, facendovi forza, mettetevi in viaggio per Vienna.