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Leonardo Piccinini

Tornare a Figline

Passioni e generosità di Giovanni Pratesi

Giovanni Pratesi. Curioso, mai domo, dotato di quello straordinario senso di restituzione alla collettività di quel che ha capito prima di tanti, di quel che ha letto e studiato, del gusto per la storia del paesaggio toscano (i “sassi d’Arno”), del Granducato: tutto questo e molto altro è raccolto nella Fondazione che porta il suo nome, ospitata nel notevole oratorio dell’antico ospedale Serristori a Figline Valdarno (FI). Si deve alla sua generosità l’ultimo arrivo in questo enciclopedico contesto: un’opera di grande interesse storico ed artistico, Il duello tra Ludovico Martelli e Giovanni Bandini al tempo dell’assedio di Firenze di Egisto Sarri (1884), olio su tela, 100x123cm. L’episodio si svolge al tempo dell’assedio di Firenze da parte delle truppe di Carlo V, per l’imposizione del predominio imperiale sull’Italia, siamo intorno al 1530. Come ha brillantemente ricostruito Moreno Bucci, il fatto è ripreso dal libro di Francesco Domenico Guerrazzi L’assedio di Firenze, un testo che suscitò l’entusiasmo di Giuseppe Mazzini e di tanti patrioti. “Con Guerrazzi nasce il romanzo storico risorgimentale italiano” (Bucci). Nel libro di Guerrazzi si racconta che Ludovico Martelli scrisse a Giovanni Bandini “che egli e tutti i fiorentini, i quali si trovavano nell’esercito nemico, erano traditori della patria, e che gliele voleva provare coll’arme in mano in isteccato a corpo a corpo, concedendogli l’elezione così del campo, come dell’arme, o volesse a piè, o volesse a cavallo”. Un duello in piena regola, finito male per Ludovico; manca solo la musica di Ennio Morricone ma c’è tutto il pathos della grande pittura di Storia.

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