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Antonio Pepe

“Il mercato dell’arte. Le regole del gioco” di Simone Facchinetti

Un prezioso libretto d’istruzioni

“Il mercato dell’arte funziona grazie a regole universalmente condivise. Molte di esse non sono scritte, al contrario sono note e praticate solo dagli addetti ai lavori. I cosiddetti trucchi del mestiere si tramandano per via orale o si imparano sul terreno di gioco”. Con queste parole si apre il primo capitolo del nuovo libro di Simone Facchinetti “Il mercato dell’arte. Le regole del gioco” edito da Allemandi (pp. 288, 83 illustrazioni, 24 euro). Credo che nessuno potrebbe dissentire, eppure la norma è enunciata solo per essere infranta: il libro mette per la prima volta a disposizione di tutti le più sofisticate strategie di gioco nel mercato dell’arte.


"il libro mette per la prima volta a disposizione di tutti le più sofisticate strategie di gioco nel mercato dell’arte."


Basterebbe scorrere il dito nel ricchissimo indice per capire l’enorme lavoro di selezione della casistica, di volta in volta raggruppata in capitoli tematici che mantengono le promesse dei titoli scelti. Dai “Trucchi del mestiere”, per speculare con l’arte, alla rivalutazione dei falsi buoni da vendere, passando poi dalle “Questioni di metodo” per arrivare al più riflessivo “Conosci te stesso. Uno dei segreti è saper sbagliare”. Durante tutto il viaggio l’autore evita in ogni modo di presentare i preziosissimi consigli come regole imposte dall’alto. Al contrario, indossa un cappello, un paio di occhiali con baffi finti, e siede sotto mentite spoglie accanto ai lettori - un po’ come nel capitolo “Paranoie”, in cui lo stesso Facchinetti racconta di aver adottato un travestimento per non essere riconosciuto durante una battuta di caccia in un’asta. Seduto vicino a chi legge, l’autore si gode lo spettacolo lasciando che sul palco scenico le opere d’arte facciano i salti mortali o si schiantino in ridicoli flop di mercato. Il lettore-spettatore osserva con occhi sgranati, piange per le occasioni perdute, ride per i bernoccoli degli altri. Ma sotto l’apparente fluidità del discorso, lubrificata pure dalla prosa piacevolissima, si nasconde il paziente lavoro di ricerca sul campo. Chi frequenta un minimo il settore conosce bene le complicate dinamiche d’informazione. Le notizie viaggiano in frammenti, spesso si modificano, a volte si inventano o rimangono per anni nel tinello di una sconosciuta nonnina, nell’attesa di essere ritrovate, come per il Cimabue venduto a 24 milioni.  A chi tutto ciò non dovesse bastare ricordo che nel libro si possono anche leggere le interviste inedite ad alcuni fra i migliori purosangue del settore: Carlo Ginzburg, Keith Christiansen, Robert Simon, Andrea Lullo, Paul Smeets, Andrea Cipriani.
Il risultato è che a fine lettura si rimane con l’acquolina in bocca. La fame di acquisti è alle stelle. Il primo, questa volta, ve lo suggerisco io: “Il mercato dell’arte. Le regole del gioco”