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Leonardo Piccinini

Italia ebraica

Nuovi studi in onore di Daniela Di Castro

Le vedo sempre, dalle finestre del mio albergo torinese, quelle cupole a cipolla, che danno un tocco di esotismo allo skyline sabaudo. E’ il Tempio israelitico di San Salvario, costruito dopo la rinuncia, per le note vicende di interruzione dei lavori, alla Mole di Alessandro Antonelli (altro e più importante riferimento del paesaggio di Torino); la comunità ebraica torinese ha segnato la storia della città e, come in tanti altri luoghi d’Italia l’apertura dei ghetti ha portato a nuovi edifici di culto, penso al Tempio di Roma, alla Sinagoga della mia Modena, a tutto il patrimonio architettonico postunitario. E’ difficile scrivere di quest’eredità nei giorni dell’anniversario del rastrellamento romano, e soprattutto della barbarie che ha investito ancora una volta il mondo ebraico in Medio Oriente. Ma sentiamo tutti il dovere morale di aiutare e valorizzare…l’occasione è la recente uscita, per i tipi di Artemide, di ITALIA EBRAICA, Storie ritrovate, volume II, Scritti in onore di Daniela Di Castro.


"Una serie di brevi saggi, molto interessanti anche per i non addetti ai lavori, che fanno luce su tanti ambiti del patrimonio dell’Italia ebraica, dedicata “a una delle pioniere di questi studi"


Una serie di brevi saggi, molto interessanti anche per i non addetti ai lavori, che fanno luce su tanti ambiti del patrimonio dell’Italia ebraica, dedicata “a una delle pioniere di questi studi, Daniela Di Castro, la quale ha saputo dare nuovo lustro agli studi sull’arte sinagogale e ogni suo sforzo al Museo Ebraico di Roma, sicuramente uno dei più ricchi e interessanti al mondo, progettando un allestimento totalmente nuovo e originale per avvicinare e appassionare un pubblico sempre più vasto” (Dora Liscia Bemporad). Uno dei saggi, dedicato al restauro del mantello per la Torah, il prezioso me’il del 1697 della Sinagoga di Soragna (provincia di Parma), m’ha fatto venir voglia di tornare a visitare quella splendida, elegante, architettura neoclassica, che conserva in un ambiente adiacente un’assoluta rarità: un camino barocco decorato a stucco con il sacrificio di Isacco, contravvenendo all’aniconicità della cultura religiosa ebraica. Chissà!