notizia

Simone Facchinetti

Ceruti al MarteS

Una mostra dossier da non perdere

Fino al 30 luglio il Museo d’arte Sorlini (MarteS) a Calvagese della Riviera (Brescia) ospita la mostra intitolata “Perdiana! Giacomo Ceruti, capolavori tra Lombardia e Veneto”.

L’esposizione ruota intorno ai tre dipinti di Ceruti che fanno parte della raccolta permanente, ovvero il pendant costituito dal Bravo e dalla Vecchia contadina e la monumentale Diana e le ninfe sorprese da Atteone, una tela che misura oltre sei metri di base per due di altezza.

Il focus si concentra, in particolare, su quest’ultima testimonianza, la cui comprensione è favorita dalla presenza in mostra di un bellissimo disegno preparatorio per Diana (proveniente dalla Biblioteca Ambrosiana) e, soprattutto, da due rari soggetti profani di collezione privata, raffiguranti Diana scopre la gravidanza di Callisto e Diana e Endimione.

Chi non ha familiarità con il percorso di Ceruti rischiava di perdersi tra i vestiti fatti di stracci della contadina e i nudi sensuali (si fa per dire) dei dipinti degli anni quaranta del Settecento che segnano una svolta profonda nel suo linguaggio. Quindi sono state chiamate a raccolta altre opere di Pittoni e Pellegrini per creare un raccordo con la stagione veneziana del Pitocchetto. Chiude la rassegna l’unica lettera autografa di Ceruti, datata 1733, rintracciata nell’Archivio di Stato di Brescia. È l’anno della precipitosa fuga del pittore dalla Leonessa, a causa dei debiti che non era più in grado di sostenere.

La mostra è arricchita da un catalogo a cura di Francesco Ceretti (Skira, 80 pp., 25 euro) in cui sono ripercorsi i rapporti di odio e amore del padrone di casa (Luciano Sorlini) con l’opera di Ceruti (tratteggiati nel saggio di Stefano Lusardi).