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Simone Facchinetti

Il ciclo del fuoco

Consigli per antiquari: avanti con l’olio di gomito

Gli antiquari devono resistere ancora un anno e poi i loro affari prenderanno il volo. Secondo il Wu Ling, l’ordine cinese dei cinque elementi, nel 2024 si entrerà nel ciclo del fuoco che durerà i prossimi 20 anni. I più apprezzati esegeti del Wu Ling non hanno dubbi: con il nuovo ciclo verrà il tempo di orientare diversamente gli investimenti; saranno favorite le arti tradizionali, perciò l’antiquariato.

In apparenza sarebbe una buona notizia se non fosse che in Italia nessuno conosce il Wu Ling e sono ancora troppo pochi i cinesi appassionati di antiquariato nostrano. Non vorrei fare l’uccellaccio del malaugurio ma qui da noi gli effetti del ciclo del fuoco rischiano di essere marginali. Dato che siamo ancora in quello della terra converrà, alla vecchia maniera, prendere la pala e iniziare a spalare. Chi ha perso il treno se ne faccia una ragione, per tutti gli altri è iniziato il solito ciclo di lavoro. A dire la verità molti antiquari sostengono che il loro è il mestiere più bello del mondo, lo fanno con passione, come un hobby. L’importante è farlo bene, tutto il resto lascia poche tracce, come il legno bruciato nel fuoco.


"A dire la verità molti antiquari sostengono che il loro è il mestiere più bello del mondo, lo fanno con passione, come un hobby. L’importante è farlo bene, tutto il resto lascia poche tracce, come il legno bruciato nel fuoco".


Fuoco, fuochino… tra una settimana a New York arrivano le aste degli Old Masters, un’occasione importante per fare un bilancio (seppur provvisorio) di questo settore. Per Christie’s e Sotheby’s sarà un banco di prova: si gioca tutto in una manciata di giorni, tra aste tradizionali e online. L’offerta è molto ricca, non basta lo spazio di un articolo per parlarne adeguatamente. Perciò mi dedicherò alle copertine dei cataloghi, le immagini scelte per veicolarli e quelle che avrei scelto io. Il catalogo dell’asta maggiore di Christie’s si fregia in copertina con un conturbante ritratto femminile di Goya. Nonostante sfilino dipinti di Cranach, Artemisia, Rubens, Chardin e Watteau, la scelta della ragazzina che getta uno sguardo colmo di inquietudine sull’osservatore è perfettamente azzeccata. D’altronde è anche il lotto più costoso, venduto, assieme al pendant, a 15-20 milioni di dollari.

La copertina di Remastered è cascata sull’opera di un anonimo franco-fiammingo, né carne né pesce, la solita immagine di un interno di taverna. Forse era meglio rischiare con il lotto 28, una notevole opera di Legnanino (malamente attribuita al Balestra), raffigurante Ercole e Onfale: una superficie tramata da una densa vernice gialla, di quelle che fanno ancora sognare il collezionista veterano, quello che non si accontenta di mangiare una pietanza ma la vuole prima pregustare.

Il catalogo maggiore di Sotheby’s non poteva fare a meno di cadere sull’opera che in assoluto svetta su tutte le altre, ovvero un Ritratto giovanile di Bronzino (forse l’Autoritratto). Anche in questo caso hanno fatto valere la regola del dipinto più caro, la star dell’asta. Come dargli torto? La stessa dinamica è servita a far scegliere il Rubens che illustra Masterpieces from the Fisch Davidson Collection. Nel catalogo trovate un Evangelista che si è addormentato mentre legge un libro di un anonimo pittore della cerchia di Rembrandt che non è il più caro ma è forse il più bello. Morale: le scelte si fanno ancora col portafogli in mano.