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Leonardo Piccinini

Canova milanese (e no)

Si è conclusa lo scorso 22 dicembre, tra i velluti di via Bagutta, da Carlo Orsi, una preziosa, raccolta, meditata serie di opere radunate sotto il titolo "Capolavori di Canova"

Si è conclusa lo scorso 22 dicembre, tra i velluti di via Bagutta, da Carlo Orsi, una preziosa, raccolta, meditata mostra dal titolo Capolavori di Canova. Un omaggio nel bicentenario della morte. Chi se la fosse persa può rifarsi almeno in parte con le pagine del catalogo a cura di Fernando Mazzocca, utile vademecum anche per la ricostruzione del rapporto tra Canova e la città di Milano. Il capoluogo lombardo è denso di iniziative ma spesso avaro nel ricordare il suo glorioso passato. È già la seconda volta che Milano “buca” l’anniversario. Nel 2021 il bicentenario della morte di Napoleone, che tanto rilievo seppe dare alla capitale del Regno d’Italia, lasciandoci (tra le tante meraviglie) la Pinacoteca di Brera. E oggi, appaiato all’Empereur, l’oblio dei milanesi tocca quello che è forse l’ultimo artista globale nato in Italia, Antonio Canova (1757-1822).


"Chi se la fosse persa può rifarsi almeno in parte con le pagine del catalogo a cura di Fernando Mazzocca, utile vademecum anche per la ricostruzione del rapporto tra Canova e la città di Milano"


È curioso come in entrambi i casi la galleria di Carlo Orsi abbia saputo battere un colpo, due anni fa con il magnetico busto di Bartolini, Hayez e Appiani assortiti e oggi con il gesso sensuale, erotico, di Adone e Venere (1794, già in collezione Falier) che smentisce, per l’ennesima volta e ove ce ne fosse bisogno, le solenni cantonate di Roberto Longhi, arrivato a prendersela financo con la meravigliosa Paolina Borghese; con la simpatia tutta campana del Domenico Cimarosa, d’impressionante naturalismo; con la celebrazione in piena atmosfera da Society of Dilettanti dello scultore di Possagno nel ritratto di Thomas Lawrence, già appartenuto a Hugh Honour, l’ultimo delizioso protagonista della mania inglese per la classicità, a cui va il merito di aver iniziato i nostri italici longhiani e paralonghiani a guardare Canova con occhi nuovi; con la Maddalena penitente dipinta su tela, recente scoperta, un tema che lo appassionò e forse lo ossessionò…e tanto altro. Milano, batti un colpo!