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Marco Riccòmini

Straitjacket

Del suo cospicuo numero, al momento buono, se ne potrà fare vanto col mondo intero

Ci mancherà, conclude con tono amaro una voce autorevole dell’Ateneo bolognese. Sorvolando su chi passa a miglior vita, se a Bologna abbassa la claire l’unica libreria specializzata in libri d’arte (Il Leonardo), perché la Natura ha fatto il suo corso, ci mancherà davvero? Altre prenderanno il suo posto, si potrà pensare. O anche no, vien da commentare. Dopotutto, senza che la cosa destasse né meraviglia né amarezza, molte botteghe d’arte han chiuso i battenti da quando ero studente, e non solo all’ombra delle due torri (avete presente Firenze?). Chi vorrà acquistare libri d’arte nell’antica città universitaria, come altrove, potrà farlo online, con maggior scelta e, forse, persino minor costo. Ne ho quindicimila! tuona il neoministro dei Beni Culturali, quasi a spiegare che è quella la ragione della sua nomina. Se ne ha così tanti (tanti quanti ne possedeva Harry Houdini) vorrà dire che di Cultura ne mastica, si potrebbe pensare (ma se fosse tutta giallistica, o libri di magia, avrebbero lo stesso “peso”?). Li avrà letti tutti? qualcuno potrà chiedersi, senza avere idea di cosa significhi quel numero e quanto spazio possano realmente occupare. Zeri, che di libri ne aveva in gran numero, diceva che il loro solo possesso trasmettesse qualcosa, almeno a lui, senza saper dir bene che cosa. Al barista o Nail Bar(Woman?) che rileverà il fondo di via Guerrazzi un consiglio: non metta in vendita i libri, che tanto (da gente come noi) piglierebbe poco o niente, ma li tenga da parte. Del suo cospicuo numero, al momento buono, se ne potrà fare vanto col mondo intero: volete mettere?