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Giulia Zaccariotto

Le medaglie di Mario Scaglia: il catalogo

Una raccolta di volti e storie dal primo Quattrocento al tardo Settecento, recentemente presentato dai curatori del Getty Museum di Los Angeles alla Fondazione Federico Zeri di Bologna

Quella di Mario Scaglia per gli oggetti d’arte è una passione che risale agli anni Settanta del secolo scorso, quando, appena quarantenne, cominciò ad acquistare medaglie sul mercato, da antiquari professionisti, da semplici bancarelle, da amici collezionisti, ma anche da prestigiose case d’asta.
Proprio da una di queste, in una vendita Sotheby’s del 1974 a Firenze, Scaglia riuscì ad accaparrarsi una medaglia di bizzarra fattura, ma di grande fascino: un piccolo ritratto del veneziano Tommaso Mocenigo realizzato da uno sconosciuto incisore. Sebbene non si tratti di uno dei pezzi più importanti di quella che sarebbe poi diventata una delle più straordinarie raccolte di medaglie rinascimentali e barocche in mani private, quella medaglia conteneva in nuce tutte le caratteristiche che avrebbero indirizzato i futuri acquisti: la qualità tecnica, l’interesse per i ritratti poco noti e, soprattutto, la provenienza degli oggetti da prestigiose collezioni del passato.


"Quella di Mario Scaglia per gli oggetti d’arte è una passione che risale agli anni Settanta del secolo scorso, quando, appena quarantenne, cominciò ad acquistare medaglie sul mercato, da antiquari professionisti, da semplici bancarelle, da amici collezionisti, ma anche da prestigiose case d’asta."


L’asta Sotheby’s del 1974, seguita subito dopo da una seconda vendita nel 1975, batteva infatti quanto rimaneva del medagliere che era stato della famiglia Chigi e che corrispondeva ancora, grossomodo, all’inventario del palazzo dell’Ariccia del 1674, consultabile oggi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Scaglia è riuscito negli anni ad acquisire molti altri pezzi della raccolta Chigi, così come opere provenienti da altre prestigiose collezioni più recenti (Lanna, Löbbecke, Vogel, Oppenheimer), tutte informazioni, queste, che sono andate ad arricchire il catalogo completo della raccolta da poco dato alle stampe da Silvana Editoriale con la coedizione della Fondazione Zeri, un lavoro che fissa, nero su bianco, la fisionomia degli interessi del collezionista e gli studi più recenti in campo medaglistico (La Collezione di medaglie Mario Scaglia, Cinisello Balsamo 2020, € 80,00).


"Scaglia è riuscito negli anni ad acquisire molti altri pezzi della raccolta Chigi, così come opere provenienti da altre prestigiose collezioni più recenti, tutte informazioni che sono andate ad arricchire il catalogo completo della raccolta da poco dato alle stampe, un lavoro che fissa, nero su bianco, la fisionomia degli interessi del collezionista e gli studi più recenti in campo medaglistico"


L’ambizioso progetto, condotto con la curatela scientifica di Lucia Simonato, ha visto coinvolto un folto gruppo di giovani studiosi di scultura che hanno collaborato alla stesura del primo volume, mentre il secondo, il catalogo vero e proprio, è stato interamente da me redatto.
Nel primo volume trovano posto le introduzioni della curatrice e di Davide Gasparotto, seguite da dieci saggi che affrontano altrettanti momenti della storia della medaglia in rapporto alla scultura e alla pittura coeve (a firma di Lucia Simonato, Marcello Calogero, Paolo Parmiggiani, Luca Siracusano, David Lucidi, Giulia Zaccariotto, Luca Annibali, Camilla Parisi, Susanna Zanuso e Ludovic Jouvet); nonché venti brevi contributi che approfondiscono aspetti stilistici, storici o tecnici di pezzi particolarmente significativi, spesso inediti, della collezione (scritti di Marco Scansani, Rosa Maria Villani, Clara Seghesio, Jacopo Ranzani, Virna Ravaglia e alcuni degli autori già nominati). Il secondo tomo, il catalogo, dopo un lungo saggio introduttivo sul collezionismo e lo studio delle medaglie dai primi del Novecento ad oggi, illustra le 488 medaglie della collezione Scaglia, fornendone la descrizione tecnica, la provenance, una bibliografia commentata e, in molti casi, alcune novità scoperte in occasione della redazione del volume.
Quello che emerge dalla pubblicazione è una raccolta raffinata e variegata di opere scelte per la loro raffinatezza tecnica e il loro interesse come testimonianze storiche, non scevra dalle inclinazioni personali del collezionista per le magnifiche stagioni della medaglistica milanese di pieno Cinquecento e francese di inizio Seicento.