notizia

Simone Facchinetti

Le visioni di Marco Voena

Zenale superstar

Marco Voena non è un gallerista tradizionale, non segue le mode, le anticipa e le inventa. Per certi versi può essere considerato un artista-sciamano.
La vera domanda è: in questo mondo c’è ancora spazio per uno come lui? Personalmente penso di sì. È uno dei pochi che ha il coraggio di puntare su qualcosa che va controcorrente. Chi avrebbe il fegato, oggi, di scommettere su Bernardo Zenale?
Zenale chi? Direbbe la casalinga di Voghera, ma forse, chissà, anche il direttore del Fitzwilliam Museum di Cambridge. Un pittore non sufficientemente leonardesco per essere definito tale, quindi non abbastanza attraente agli occhi del pubblico medio, in ogni caso uno dei protagonisti del Rinascimento lombardo.


"Dedicare una mostra a Zenale (aperta fino al 28 gennaio), affidarne lo studio alla specialista dell’argomento (Stefania Buganza), pubblicare un catalogo illustrato di 80 pagine (Scalpendi editore) e radunare otto opere del periodo, non è per nulla una cosa ovvia, chapeau."


Dedicare una mostra a Zenale (aperta fino al 28 gennaio), affidarne lo studio alla specialista dell’argomento (Stefania Buganza), pubblicare un catalogo illustrato di 80 pagine (Scalpendi editore) e radunare otto opere del periodo, non è per nulla una cosa ovvia, chapeau.
Quella che si vede presso la Galleria Robilant+Voena di via Fontana 16 a Milano è un’esposizione incentrata sulla riscoperta di una tavola di Zenale raffigurante San Giovanni Battista. Vista da Marte potrebbe sembrare il prodotto figurativo di un quasi analfabeta, se confrontato a quello che stava accadendo negli stessi anni a Venezia, a Firenze o a Roma, intorno al 1510-1515. All’epoca Milano era una sacca di magnifica resistenza, come la Cina.
Che fine farà il San Giovanni Battista di Zenale? Lo comprerà un collezionista lombardo? Un museo milanese? Oppure un milionario cinese? Chi può saperlo.
Sarebbe bello divinare il futuro perché potremmo intuire che direzione sta prendendo questo piccolo mondo. Vi immaginate la burocrazia statale che invece di continuare a notificare opere inutili e acquistare crosticine a buon mercato decidesse una buona volta di inseguire una visione? Impossibile.