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Leonardo Piccinini

Connoisseur a Bologna

In mostra nella bolognese Galleria Fondantico ottanta opere e quaranta disegni di artisti noti e meno noti. Roba…da connoisseur!

Del meraviglioso mondo anglosassone (sopravvissuto alla fine dell’Impero, non credo – e spero – a quel fenomeno gravemente razzista chiamato Brexit) m’ha sempre colpito la straordinaria capacità, tra colonialismo e apertura al mondo, di assimilare termini di lingue e culture diverse. Tutti conoscono le mille derivazioni indiane – shampoo, pyjamas, verandah…- ma, a proposito del mondo del gusto e del collezionismo, due in particolare mi commuovono: connoisseur e dilettanti. Dilettante era il gentiluomo (dunque sempre in vacanza…) che tornava dal grand tour carico di vasi, sculture e curiosità da approfondire nelle lunghe serate con amici e tanto alcol (a proposito, dal francese alcohol, proveniente dall’arabo al kuhul). Connoisseur, corruzione del francese connaisseur, non era all’inizio così nobile (sarebbe diventato un termine chiave della storia dell’arte): a metà ‘700 un grande scrittore sosteneva che “the title of connoisseur is at present the safest passport into every fashionable society; a well timed shrug, an admiring attitude and one or two exotic tones of exclamation are sufficient qualifications for men of low circumstances to curry favour”.

Mi trovo a scrivere di connoisseur e dintorni perchè Edoardo Battistini, impegnato con la mitica madre Tiziana Sassoli nella bolognese Galleria Fondantico, ne ha fatto il titolo della mostra (fino al 9 luglio) dedicata all’arte di quella città tra Otto e Novecento. Edoardo, insieme alla storica dell’arte Francesca Sinigaglia, ha messo insieme ottanta opere e quaranta disegni di artisti noti e meno noti, dal Dudovich in copertina di catalogo (una coppia di innamorati sotto le stelle di fronte a San Domenico, lui una sorta di Lupin o Fantomas bolognese) al progetto per il portico del Pavaglione di Tartarini, da Mario De Maria, “Pictor delle lune” per D’Annunzio a Fabio Fabbi “artista a me particolarmente caro, posso vantare di averne avuto tra le mie mani, in poco tempo, più di cento opere” scrive Edoardo. Roba…da connoisseur !