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Leonardo Piccinini

Pígliate ‘na pastiglia!

Analisi approfondita, magnificamente illustrata, di una sorprendente raccolta formata in anni di peregrinazioni e passione da un collezionista colto e infaticabile, Luigi Quaranta.

“Come compenso per la realizzazione di quest’opera l’autore ha chiesto che il volume sia inviato gratuitamente ai musei italiani ed esteri che conservano cofanetti in pastiglia e alle maggiori biblioteche specializzate in Storia dell’Arte”. Una introduzione di commovente sensibilità, quella di Claudio Bertolotto, in epoca di influencer e ristori di (spesso) inutili mostre a spese del contribuente, per questa sua recente e splendida fatica: “Cofanetti in pastiglia del Rinascimento. Preziose custodie di segreti perduti” (Umberto Allemandi). Analisi approfondita, magnificamente illustrata, di una sorprendente raccolta formata in anni di peregrinazioni e passione da un collezionista colto e infaticabile, Luigi Quaranta.

Confesso, da modenese attento alle cose estensi, un interesse che fin da bambino, grazie ai libri di Graziano Manni e alla frequentazione di antiquari sensibili, mi prese per questi oggetti così delicati e affascinanti. Sono tra le testimonianze più vive dello sfrenato amore per l’antichità diffuso tra le corti padane, quando si iperdecorava ogni angolo di palazzo con i repertori della storia romana e della mitologia classica. Dallo studiolo di Isabella d’Este a Mantova (che speriamo al più presto di tornare a visitare) ai camerini del Palazzo Ducale di Ferrara. La decorazione in pastiglia, un impasto a base di colla animale, gesso e polvere di marmo, veniva incollata su queste cassette di legno rivestito in foglia d’oro. Muzio Scevola, Didone, Lucrezia e le loro vicende esemplari, dietro le quali si celavano contenuti preziosi e riservati. Per questo le serrature a scatto erano spesso nascoste dietro pulsanti mascherati tra le decorazioni, i capitelli e le fronde delle cornici. Ma quali arti minori !!