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Simone Facchinetti

Il trittico di Bosch, quasi un televisore

Sul rinnovamento della sala di Jheronimus Bosch al Prado

La tecnologia ha modificato il nostro modo di vedere le opere d’arte? La risposta è piuttosto scontata. Anche i musei hanno iniziato a correre ai ripari implementando, nel limite del possibile, l’uso di supporti in grado di aumentare l’esperienza estetica del pubblico. Il recente rinnovamento della sala del Museo del Prado dedicata a Jheronimus Bosch è, in questo senso, emblematica. Grazie alla Samsung sono stati pensati i nuovi supporti dei trittici (che, non a caso, li fanno somigliare a degli schermi televisivi) e, a fianco del Giardino delle delizie, è stato collocato un bel televisore a parete da 65 pollici. Qui si alternano degli ingrandimenti, aumentati fino a 12 volte, di alcuni dettagli del dipinto. Ci sarà qualcuno che preferirà osservare il televisore rispetto al dipinto autentico? È probabile. Non c’è gara tra uno schermo retroilluminato e un qualsiasi capolavoro della pittura antica.


"Ci sarà qualcuno che preferirà osservare il televisore rispetto al dipinto autentico? È probabile. Non c’è gara tra uno schermo retroilluminato e un qualsiasi capolavoro della pittura antica."


Si è visto nell’ultima mostra dedicata a Bill Viola a Palazzo Strozzi a Firenze. Esposizione per molti versi bellissima ma che ha messo in evidenza un dato sconcertante. Nella sala dedicata alla celebre Visitazione di Carmignano l’opera di Viola The Greeting faceva apparire la meravigliosa tavola di Pontormo sbiadita, deludente, senza vita. L’esperienza estetica risultava sbilanciata a favore dell’opera dell’artista americano. E va bene, considerando che la rassegna era dedicata proprio a lui. Ma come la mettiamo nei musei? Ha senso proseguire su questa strada pericolosa? Non c’è il rischio di diminuire la capacità di osservazione del pubblico, offrendogli immagini in movimento, ingrandimenti spettacolari, potenziati da una luminosità che nessuna opera d’arte è in grado di far riverberare? Restando sul caso specifico: perché il trittico non è stato collocato in una posizione tale da rendere visibile anche l’esterno delle ante dipinte? Certo così il trittico sarebbe risultato meno simile a un televisore…