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Marco Riccòmini

A step to the right

«Come direbbe il ‘Criminologist’, nel musical The Rocky Horror Picture Show (1975): It’s just a jump to the left / And then a step to the right (è solo un salto a sinistra, e poi un passo a destra) ... ».

Ho avuto per qualche tempo un ‘compagno di banco’ che veniva dalla città ai piedi del Vesuvio. Non c’era quadro, o quasi, che vedesse che non gli facesse uscire dalla bocca l’esclamazione: «Napoli!» anche se, poi, ciò che stavamo guardando avrebbe richiesto, anzi, preteso – chessò – un «Bergamo!» o un «Genova!», o magari persino un «Reggio Emilia!», visto che di napoletano non aveva un bel niente. Capita spesso che, guardando le cose da una particolare angolazione, magari geografica, così come si potrebbe fare guardando di notte la luna dal fondo di un pozzo, si finisca col pensare che il mondo sia tutto così; ossia, come noi lo conosciamo. Se poi a questa tendenza si aggiunge quel senso di horror vacui che spinge alcuni di noi a trovare a tutti i costi la soluzione a un problema (come il nome a un quadro anonimo), allora si capisce come possa capitare che una copia da Reni passi in un’asta iberica sotto il nome dell’autore de Las Meninas solo perché sul cartellino stava scritto: «Velasquez». A quello scambio, sia l’uno sia l’altro pittore avrebbero alzato gli occhi al cielo (come fa il Cristo del Reni, nella foto), pur assicurando pubblicamente un’incondizionata e sincera stima reciproca. Bisognerà imparare a farsi, a volte, da parte (ci si arriva con gli anni). E, come direbbe il ‘Criminologist’, nella celebre scena The Time Warp del musical The Rocky Horror Picture Show (1975): It’s just a jump to the left / And then a step to the right (è solo un salto a sinistra, e poi un passo a destra) ... E non dimenticate: With your hands on your hips (con le mani sui fianchi).