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Simone Facchinetti

Piaceri e vantaggi delle mostre (online)

Jan van Eyck visto da vicino

Meglio visitare una mostra in presenza o a distanza? Tutti sanno che l’esperienza dal vivo è insostituibile, nonostante i tanti accidenti che uno può incontrare: la fila all’ingresso, una bolgia all’interno, muri di persone che tolgono la visuale davanti alle opere. Pochi hanno il privilegio di passeggiare in un’esposizione in solitaria, a porte chiuse, come faceva, ai suoi tempi, Bernard Berenson. I comuni mortali sono costretti a fare i conti con il pubblico di massa. Un esempio su tutti: l’ultima mostra del Louvre dedicata a Leonardo da Vinci ha superato la soglia del milione di visitatori. Un successo incredibile, per carità, ma come è stato raggiunto? Qualcuno, per caso, è riuscito a sostare davanti a una qualsiasi opera per più di pochi secondi?

I disagi aumentano quando le opere esposte sono di piccole dimensioni e hanno la necessità di essere osservate da vicino, meglio se al rallentatore. Prendiamo il caso della mostra di Jan van Eyck ancora aperta (solo sulla carta) a Gand, presso il Museum voor Schone Kunst. Certo si poteva vedere una parte del polittico dell’Agnello mistico, uscito l’ultima volta dalla cattedrale di San Bavone nel 1902, in occasione della mitica Exposition des Flamands Primitifs a Bruges, ma il resto? Le tavolette del fondatore dell’Ars Nova si godono solo vis à vis, lasciando il tempo agli occhi di compiere un viaggio tra la vegetazione di rose e iris della Madonna alla fontana, di contare le sopracciglia di Margaret van Eyck (pochissime e curatissime), di rivivere i momenti della costruzione della chiesa che si erge alle spalle della Santa Barbara, di perdersi tra i bagliori di una pittura fatta di luce. In una mostra è praticamente impossibile.


"Le tavolette del fondatore dell’Ars Nova si godono solo vis à vis, lasciando il tempo agli occhi di compiere un viaggio tra la vegetazione di rose e iris della Madonna alla fontana, di contare le sopracciglia di Margaret van Eyck (pochissime e curatissime), di rivivere i momenti della costruzione della chiesa che si erge alle spalle della Santa Barbara, di perdersi tra i bagliori di una pittura fatta di luce."


È solo un succedaneo, d’accordo, tuttavia è raro trovarne di così ben fatti e completi come il sito “Closer to van Eyck”. Oltre al polittico di Gand si possono vedere da vicino, tramite fotografie ad altissima fedeltà, altre 30 opere del maestro fiammingo. Ci sono immagini scattate durante il restauro, riflettografie, radiografie ma soprattutto riproduzioni che permettono di vedere la pittura da molto vicino. Sembra di stare davanti ai quadri con una lente d’ingrandimento. Ci si sente un po’ come un lillipuziano mentre ispeziona la testa di Gulliver.