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di Marco Riccòmini

Gioie (e dolori)

La collana col ritratto d’una bellezza mediterranea dal crine corvino adorno di rose, esposta da Christie’s a Londra, pareva in parure con la faccia barbata di Muhammad Shah, miniata sopra a un grande diamante, in mostra al British Museum.

Sarà per via della stessa opulenza orientale di ori, gemme, e smalti colorati che, al turista di passaggio, la collana col ritratto d’una bellezza mediterranea dal crine corvino adorno di rose, esposta da Christie’s a Londra, pareva in parure con la faccia barbata di Muhammad Shah, miniata sopra a un grande diamante, in mostra negli stessi giorni al British Museum. La prima gioia, dipinta a mano (alla corte Moghul, o da una monaca delle Cappuccinelle di Palermo?), faceva mostra di sé nella ‘private-selling exhibition’ di Old Masters e arti decorative affiancate alle ‘extraordinary couture creations’ di Dolce&Gabbana Alta Moda (Art Adorned: Christie’s x Dolce&Gabbana Alta Gioielleria, Christie’s, fino al 3 dicembre 2019), mentre la seconda scintilla in una teca della mostra Inspired by the east: how the Islamic world influenced western art allestita al British Museum in collaborazione con l’Islamic Arts Museum Malaysia (a Londra fino al 26 gennaio, poi a Kuala Lumpur, dal 20 giugno al 22 ottobre 2020). Non vi è, naturalmente, relazione tra i due gioielli, se non nel gusto sovraccarico che accomuna gli orafi Qajar a quelli della maison di moda. Sia chiaro, però, che stanno entrambi fuori dal ‘percorso espositivo’ di quella che i persiani chiamano Naqqashi, ossia l’arte della pittura, come fuori sono anche le ‘couture creations’, extraordinary o meno che siano. I ‘dolori’ nascono nell’assistere allo sbracciare scomposto di chi, affogando, cerca di stare a galla; e la soluzione offerta per salvarsi non pare una trovata ‘brillante’.