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di Leonardo Piccinini

LEONARDOMANIA

Contemporaneità di un Genio.

Giro d’Italia sulle orme del Genio. In attesa della grande mostra, prevista a ottobre al Louvre su Leonardo (che terminò i suoi giorni alla corte di Amboise il 2 maggio 1519, cinquecento anni fa), non v’è contrada della Penisola che non renda omaggio al multiforme ingegno del primo grande artista nel senso moderno del termine, miniera di suggestioni in ogni campo del sapere, e con il necessario armamentario di misteri, record d’asta, pasticci conseguenti e bufale assortite. Però che bello approfittare della mostra dei disegni prestati dall’Ambrosiana a Palazzo Vecchio e poter salire nella notte (aperto fino alle 23!) fino alla Sala dei Gigli, riflettendo sulla pazienza di Pier Soderini per quello sperimentatore che non consegnava il lavoro commissionato…la Battaglia di Anghiari, di cui sopravvivono tarde copie, l’ultima delle quali (piuttosto modesta!) è passata di mano il 1 maggio a New York per 735mila dollari!

E come andrà a finire la querelle sui prestiti al Louvre dell’Uomo Vitruviano (in mostra all’Accademia di Venezia fino a luglio) e dell’Autoritratto di Torino? La mostra della Galleria Sabauda vale il viaggio: per la prima volta la strepitosa collezione di casa Savoia è allestita con il dovuto rispetto (c’è quel Ritratto di fanciulla che Berenson definì il disegno più bello al mondo) e con prestiti illustri e ragionati. In attesa che riapra la Sala delle Asse al Castello Sforzesco, forse l’unica opera lasciata incompiuta non per colpa del Maestro ma degli eventi bellici (l’arrivo dei francesi di Luigi XII). E che la Madonna Benois dell’Ermitage, opera d’importanza capitale nella storia dell’arte, lasci per la quarta volta San Pietroburgo e inizi un inatteso tour tra Fabriano (il mese di giugno) e Perugia (luglio). Così come la Madonna Litta (forse Boltraffio forse no) torni a Milano, al Poldi Pezzoli (dall’8 novembre) vis-à-vis con la Madonna della Rosa di Boltraffio con cui condivideva le sale della collezione Litta in corso Magenta.