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di Alessandro Wegher / InOpera

Due cassoni e una maiolica a Marlborough House

Un acquerello di Charles Armytage del 1857

Nelle ricche collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra, noto per i grandi capolavori di arti decorative, si conserva un acquerello, che ritrae un inconsueto interno con preziosi arredi. Sulla destra due cassoni cinquecenteschi impilati l'uno sull'altro sono da appoggio a maioliche e bronzi rinascimentali. Sulla destra si apre invece un'infilata di tre sale riccamente allestite con arredi francesi di gusto Luigi XIV e tessuti antichi, ampi drappi a incorniciare le porte.

 

L'acquerello, datato 1857, è opera di Charles Armytage (1820-1897) e testimonia gli interni densamente allestiti di Marlborough House.

Per meglio comprendere soggetto e contesto bisogna fare però un passo indietro. Con l'intento di promuovere elevati standard nel disegno e nella progettazione, nel 1837 inaugura a Londra, presso Somerset House, l'accademia conosciuta come Art School o Art Training School. Per lo studio dal vero vengono acquistate sculture in gesso e opere di arti decorative, arredi e suppellettili di diverse epoche e aree geografiche. Ben presto la scuola si scontra però con la mancanza di spazi sufficienti. Grazie all'intervento di Henry Cole, nel 1852 il principe Alberto concede le ampie sale di Marlborough House che vengono quindi utilizzate per la conservazione delle opere: inaugura così il Museum of Ornamental Art, ulteriormente accresciuto grazie all'acquisto di 244 oggetti presentati alla grande esposizione del 1851 e opere donate o prestate da privati collezionisti. Devono trascorrere pochi anni, cinque per l'esattezza, per vedere una seconda e definitiva dislocazione degli oggetti d'arte, presso quello che diverrà il South Kensington Museum, oggi Victoria and Albert.

 

L'acquerello eseguito da Armytage nel 1857, come una fotografia testimonia dunque in modo estremamente dettagliato le sale di Marlborough House poco prima del loro smantellamento.

In primo piano sono presenti due cassoni italiani del tardo Cinquecento. Il primo, dall'ampia riserva ovale inquadrata da grandi mascheroni è oggi di proprietà del National Trust, e si trova col suo pendant presso la residenza di Knole. Il secondo decorato sul fronte da rilievi intagliati che raffigurano le storie di Giulio Cesare era a quel tempo concesso in prestito al museo londinese dal mercante d'arte e connoisseur Hollingworth-Magniac. Dopo svariati passaggi di proprietà viene acquistato 1970 dal Philadelphia Museum of Art dove ancora oggi si conserva. Al di sopra dei due mobili è poi riconoscibile un tondo in maiolica ancora oggi parte delle collezioni del Victoria and Albert Museum. Eseguito a Deruta intorno al 1520 riporta un volto di donna affiancato da un cartiglio che reca il motto “assai avanza chi fortuna passa”. Tra gli arredi francesi spicca il guéridon in ebano e bronzo dorato, opera alla Boulle del tutto simile nelle forme al pendant del Louvre. Dall' acquerello di Armytage si evince inoltre la metodologia di allestimento, con l'organizzazione delle opere secondo tipologia, epoca, scuola, ma anche il gusto di metà Ottocento, anni nei quali il Rinascimento italiano e la grande arte dei re di Francia la fanno da padroni incontrastati.


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE


J. Physick, The Victoria and Albert Museum: the history of its building, Londra 1982


 

Testo a cura di InOpera

InOpera è un gruppo di giovani storici dell’arte che “per necessità e per caso” si sono ritrovati attorno al progetto comune di  una rivista di studi dedicata a quell’immenso patrimonio artistico d’inestimabile valore che sono le arti storicamente chiamate “minori”. Trattare le arti decorative nel solco della tradizione storiografica artistica novecentesca permette il dischiudersi di percorsi di studio in territori, soprattutto in Italia,  ancora oggi quasi del tutto inesplorati.