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di Leonardo Piccinini

Le meraviglie del cavallo

A Boboli millenni di arte e cultura equestre

 “A horse! A horse! My kingdom for a horse!

Nel celebre lamento di Riccardo III, sconfitto a Bosworth e in cerca di una via di fuga, sta tutto il rapporto millenario tra uomo e animale, ora al centro di una sofisticata mostra fiorentina.

A cavallo del tempo. L’arte di cavalcare dall’Antichità al Medioevo, allestita fino al 14 ottobre 2018 presso la Limonaia del Giardino di Boboli “è anche la prima mostra – come sottolinea il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - nel suo genere a dare rilievo a oggetti che solitamente non sono esposti o, nel caso che lo siano, non attirano l’attenzione dei visitatori, come morsi, speroni, falere, raffigurazioni di selle o cavalli a lavoro”.

Opere provenienti da musei italiani e stranieri a illustrare un arco di tempo di oltre duemila anni, dalla prima età del Ferro fino al tardo Medioevo. Per la prima volta è esposto il Carro di Populonia, un rarissimo esempio di calesse etrusco ricomposto in occasione della mostra. E non mancano autentici capolavori, come la celebre testa di cavallo in bronzo già a Palazzo Medici-Riccardi, che ispirò il Gattamelata di Donatello e il Bartolomeo Colleoni del Verrocchio.


"Per la prima volta è esposto il Carro di Populonia, un rarissimo esempio di calesse etrusco ricomposto in occasione della mostra. E non mancano autentici capolavori, come la celebre testa di cavallo in bronzo già a Palazzo Medici-Riccardi"


Con “A cavallo del tempo” – continua Schmidt - si torna a destinare questo spazio solenne e luminoso alle esposizioni archeologiche, seguendo una linea già avviata in passato con iniziative quali “Il giardino antico da Babilonia a Roma. Scienza, arte e natura” (2007) e “Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera”(2009), e che continuerà l’anno prossimo con una mostra dedicata alla Colonna Traiana. Questi appuntamenti, di grande peso scientifico, sono concepiti per portare alla coscienza del pubblico il ruolo dell’archeologia anche nella storia collezionistica delle Gallerie degli Uffizi. È con questo intento che è stato promosso l’accordo Uffizi – Museo Archeologico Nazionale (ogni biglietto e abbonamento degli Uffizi comprende l’ingresso gratuito all’Archeologico); e per lo stesso motivo sarà avviata entro l’anno la ricostruzione del celebre Ricetto disegnato dal Foggini [in cima allo scalone degli Uffizi, fu smantellato nel 1911], inserendo nuovamente alle pareti le iscrizioni e le epigrafi delle collezioni dei Medici, mentre nel Corridoio Vasariano saranno visibili quelle acquisite dal periodo lorenese ai giorni nostri”.