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Leggi, bandi e provvedimenti per la tutela dei beni artistici e culturali negli antichi stati italiani 1571-1860

Uno strumento utile a studiosi e appassionati della materia che dimostra la chiarezza e la coerenza di legislatori che seppero interpretare il loro tempo e fronteggiarne i rischi con misure adeguate.

Non potremo mai essere sufficientemente grati alla sapienza e lungimiranza di quei legislatori che, come ben si evince dal "classico" volume di Andrea Emiliani, dotarono gli antichi stati italiani preunitari di una disciplina giuridica per la tutela del patrimonio archeologico, artistico e storico. La straordinaria densità dell'eredità culturale della Penisola che ci permette di ammirare i nostri centri storici e visitare chiese, palazzi e musei così mirabilmente preservati, tanto deve non solo alla relativa assenza di grandi conflitti storici che devastarono l'Europa, ma altrettanto alle intuizioni di chi si preoccupo di tutelare i tesori d’Italia.
Come non provare ammirazione leggendo il testo del chirografo di Papa Pio VII Chiaramonti del 1 ottobre 1802, “primo strumento moderno contro la sfrenatezza di abusi e di vendite di bassa macelleria (altro che le sempre lamentate razzie napoleoniche!)" secondo le parole del professor Emiliani: Roma era allora il grande “serbatoio" di ogni collezione, italiana o straniera, per i nuovi musei d'Europa e i viaggiatori illustri del Grand Tour.
O la modernità delle misure indicate nell'editto del camerlengo Bartolomeo Pacca (1820) ”che, insieme al suo regolamento emanato l'anno successivo, è destinato a restare come una pietra miliare nella breve ma intensa vicenda della proposta conservativa", emulato in più d'una legislazione straniera.
L’Associazione Antiquari d'Italia che ho l'onore di presiedere ha ritenuto importante riproporre in una nuova edizione il corpus di Leggi, bandi e provvedimenti: oltre a essere uno strumento utile a studiosi e appassionati della materia, dimostra la chiarezza e la coerenza di legislatori che seppero interpretare il loro tempo e fronteggiarne i rischi con misure adeguate. Una lettura utile al dibattito in corso sulla necessità, da più parti invocata, di rivedere alcune norme di una legge sempre più distante dalle esigenze di tutela dell'1talia di oggi, così diversa da quella del 1939... facendo nostro quell'auspicio di Emiliani di promuovere "una coscienza attiva" e di dare corpo a quella "presenza effettiva che i beni culturali devono occupare tra i problemi italiani".

Carlo Orsi


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