fondazione zeri

Simone Facchinetti

Anno Zeri

Atto primo: Il mestiere del conoscitore

Nel ventennale dalla scomparsa di Federico Zeri (1921-1998) la Fondazione bolognese che porta il suo nome ne ha celebrato la memoria con due giornate di studio intitolate Il mestiere del conoscitore: Federico Zeri. Ora, in occasione del centenario della nascita, esce il volume che raccoglie quegli interventi (a cura di A. Bacchi, D. Benati, M. Natale, Silvana Editoriale, 34 euro), stampato con il contributo dell’Associazione Antiquari d’Italia (l’Associazione ha sostenuto tutte le pubblicazioni della collana Nuovi Diari di Lavoro nata nel 2015).


"Si annuncia un anno pieno di iniziative quello che è stato battezzato “Anno Zeri”, tra mostre, conferenze e pubblicazioni. Segnalo solo l’edizione del carteggio tra Roberto Longhi e Federico Zerie l’esposizione che gli dedicherà il Museo Poldi Pezzoli dall’11 novembre"


Si annuncia un anno pieno di iniziative quello che è stato battezzato “Anno Zeri”, tra mostre, conferenze e pubblicazioni (il programma completo lo trovate qui). Segnalo solo l’edizione del carteggio tra Roberto Longhi e Federico Zeri (a cura di Mauro Natale) e l’esposizione che gli dedicherà il Museo Poldi Pezzoli (dall’11 novembre): Giorno per giorno nella pittura. Federico Zeri e Milano (a cura di Andrea Bacchi e Andrea Di Lorenzo).
Ma torniamo al Mestiere del conoscitore. L’idea che sottende il volume è quella di mostrare l’attualità del lascito dello storico dell’arte romano, tramite l’esercizio della connoisseurship. Esercizio che alcuni affermati studiosi hanno ripercorso seguendo le orme di Zeri. Non era un’impresa semplice: ripetere degli esperimenti – che a molti potranno somigliare complicatissimi calcoli di fisica teorica – e cercare di portarli avanti, aggiustando la formula di partenza oppure confermandone la validità.


"I temi sono i più vari, secondo i caleidoscopici interessi di Zeri. Si va dalla pittura del Trecento a quella del Seicento, vista da un’ottica eccentrica e non scontata. Il punto di partenza nasce sempre dall’esercizio del mestiere del conoscitore: una nuova attribuzione, la diversa ricomposizione di un polittico ecc. sembra una cosa semplice solo a chi non sa come si fa."


I temi sono i più vari, secondo i caleidoscopici interessi di Zeri. Si va dalla pittura del Trecento a quella del Seicento, vista da un’ottica eccentrica e non scontata. Il punto di partenza nasce sempre dall’esercizio del mestiere del conoscitore: una nuova attribuzione, la diversa ricomposizione di un polittico ecc. sembra una cosa semplice solo a chi non sa come si fa.
Certo Zeri non era solo un conoscitore, era qualcosa di più, tuttavia non ha mai smesso di rivendicare il ruolo centrale di un “mestiere” che ancora oggi è uno dei motori della disciplina, come quando scriveva (1990): “Con l’avanzare degli anni e dell’esperienza mi sono sempre più convinto che per essere autentici storici dell’arte è necessario essere buoni conoscitori”.