“Arte e Collezionismo” chiude con 10mila presenze, Roma torna capitale dell’antiquariato

Successo di pubblico e vendite per la nuova edizione della mostra-mercato ideata dall’Associazione Antiquari d’Italia

Si è chiusa con quasi 10mila presenze la nuova edizione della mostra-mercato “Arte e Collezionismo a Roma”, ideata e organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia a Palazzo Brancaccio. Un successo di pubblico e di vendite (il giro d’affari è di alcuni milioni di euro) che ha superato le aspettative all’esordio. Dopo vent’anni di attesa, dunque, Roma torna capitale dell’antiquariato.  L’evento di caratura internazionale ha avuto il patrocinio del Ministero della Cultura, nonché dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dalla Camera di Commercio di Roma e dall’Enit-Agenzia nazionale del Turismo. A sostegno dell’evento anche grandi aziende che intervengono come sponsor: Eni - che ha esposto una selezione della collezione, tra cui tre opere di Mario Sironi - Fondazione Lottomatica, Honda, Fideuram, Liberty Special Markets, Darte.
Le opere d’arte esposte sono giunte da 46 Gallerie d’Arte tra le più importanti di tutta Italia – in testa Roma, poi Milano, Firenze, Bologna e Napoli, ma anche da Londra e New York. La mostra ha attraversato tutta la storia dell’arte, dalle sculture dell’età classica all’arte gotica e rinascimentale, dal barocco all’arte moderna e contemporanea, con un focus su figure centrali della Capitale dal dopoguerra agli anni Ottanta. Tra le opere vendute, in evidenza, due dipinti di Giovanni Boldini e due di Cagnaccio di San Pietro, due di Giulio Aristide Sartorio, un arazzo di Alighiero Boetti, sculture di Adolfo Wildt e Arturo Martini, ma anche una testa di marmo romana, una imponente colonna di Mirko Basaldella, un prezioso scrigno romano intagliato e dorato, un’acquasantiera e un capezzale trapanese, un micro-mosaico raffigurante il ratto d’Europa e le ceramiche di Gio Ponti.

L’esposizione si è inserita in un percorso che ha avuto l’obiettivo di restituire alla Capitale uno spazio di elevato rilievo artistico, punto di riferimento assoluto per gli studiosi e i collezionisti, offrendo al Paese un’esposizione di livello paragonabile alle mostre di arte antica allestite nelle maggiori capitali europee. Insieme alla pittura e alla scultura, sono stati esposti anche capolavori delle arti applicate e decorative, dando voce alla profonda e prestigiosa vocazione dell’antiquariato italiano.
Ad arricchire il programma della manifestazione hanno contribuito iniziative ed eventi collaterali, come seminari e workshop sui temi legati al mercato dell’arte e alle normative in materia, ma anche presentazioni di libri e riviste. Protagonisti della mostra sono stati inoltre la formazione e la partecipazione di studenti ed esperti. Nel progetto è stata coinvolta la facoltà di Storia dell’Arte dell’Università La Sapienza di Roma, per consentire agli studenti di fare esperienza di opere spesso inedite, rare o mai viste prima, e di prendere parte al processo organizzativo di una manifestazione artistica.

Il presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, Bruno Botticelli, ha dichiarato: “La nuova mostra-mercato di Roma si è rivelata un grande successo di pubblico e di vendite. Istituzioni, visitatori privati, collezionisti italiani e stranieri, hanno espresso il loro entusiasmo per poter vivere un’esperienza nuova nella Capitale, all’interno di uno spazio di elevato prestigio artistico. Questi giorni hanno confermato la necessità di costruire un appuntamento permanente, raddoppiando l’offerta fieristica degli antiquari in Italia. La manifestazione è stata infatti un incredibile momento di confronto tra antiquari e collezionisti, ma anche di incontro con il grande pubblico, per tenere vivo un rapporto fondamentale per la cultura del Paese. Non è un caso se l’Italia è meta di un turismo internazionale che si sta trasformando velocemente in una risorsa economica primaria per l’intero sistema Italia. L’appuntamento ora è fissato al 2025 con molte nuove idee”.