Marco Riccòmini

Ragtime

«Ragtime, Good Time».

«What a Time it was (che bei tempi che erano)». Con questa nostalgica considerazione comincia il trailer del film Ragtime di Miloš Forman (1981), mentre sullo schermo corrono le immagini d’un ballo con donne in lungo e uomini in impeccabili smoking. Per ballare forse faceva ancora un po’ troppo caldo, ma le sale di palazzo Brancaccio a Roma, dove s’è tenuta la festa per l’inaugurazione della mostra d’antiquariato Arte + Collezionismo organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia (fino al 2 ottobre), si sarebbero prestate a meraviglia (specie perché concepite ed arredate proprio negli anni in cui il film del regista cecoslovacco è ambientato, ossia agli inizi del Novecento). Così, in un’atmosfera quasi spensierata gli antiquari sono tornati a Roma, in grande stile. Nella confusione, tra camerieri che volteggiavano sopra le teste vassoi d’argento colmi di calici di vino e snacks e ospiti accaldati e sorridenti avrei raccolto dagli stand qualche piccolo oggetto giusto per non dare nell’occhio, come quella Samaritana al pozzo su rame di Giovanni Lanfranco (Cantore Galleria Antiquaria, Modena), sottobraccio avrei infilato il busto in bronzo di Filosofo, firmato da Vincenzo Gemito (Scultura italiana, di Dario Mottola, Milano), per poi avvolgere il tutto nell’Ushak “Tintoretto” (Galleria Mirco Cattai, Milano), così da uscire più o meno inosservato passando per un inserviente indaffarato a riordinare (rammaricandomi di tutto quello che lasciavo indietro, ma nella vita bisogna pur fare delle scelte). Ma siamo ancora in tempo per tornare. «Ragtime, Good Time (Ragtime, bei tempi)».