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A cura di Ugo Bazzotti

Giulio Romano e l'arte del Cinquecento. A cura di Ugo Bazzotti

Modena, 1914. Cm. 21x16, pp.382, ill. 241 a col. e in nero f. t., br.

Allievo prediletto di Raffaello, esaltato dal Vasari come uomo e come artista, Giulio Romano si trasferisce a Mantova su invito di Federico II Gonzaga nel 1524 e il piccolo principato, illustrato nel Quattrocento dall'arte di Pisanello, Alberti e Mantegna, torna ad essere teatro di creazioni d'avanguardia. Palazzo Tè, i nuovi appartamenti di Palazzo Ducale, la cattedrale, i disegni e i progetti che scaturivano copiosi dalla sua mente assumono rilievo esemplare nella storiografia e nella prassi dell'arte.  Si fa risalire alle ricerche di Ernst Gombrich il rinnovamento degli studi su Giulio, ma le pubblicazioni e i restauri  succeduti a quelle colte premesse hanno rivelato, e stanno ancora ponendo in risalto, ininterrotte e complesse trame che dagli exempla del maestro si estendono a vari campi dell'espressione figurativa e del pensiero critico, sino ai nostri giorni. Testimonianza tangibile di questo nuovo filone di studi è questo volume che raccoglie gli atti del convegno dallo stesso titolo, tenutosi a Mantova nel Maggio del 2009. Sono qui  pubblicati ventitre contributi di specialisti italiani e stranieri, che approfondiscono le ricerche, mettono in luce relazioni sorprendenti del magistero di Giulio con capolavori d'arte spagnoli, francesi, tedeschi, cechi, austriaci. Un aggiornamento ragguardevole sulla vita culturale alla corte di Mantova, una copiosa messe di dati sulla fortuna del Rinascimento italiano in Europa.

Giulio Romano e l'arte del Cinquecento. A cura di Ugo Bazzotti
Franco Cosimo Panini
2014
€ 35.00
9788857007878