Kim, David Young
New Haven and London, 2014. Cm. 28x22, pp. 293, figg. a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
Quest'importante e innovativo studio prende in esame gli spostamenti degli artisti quale aspetto nevralgico della civiltà del Rinascimento italiano. E' fatto ben conosciuto - basta considerare la vasta aneddotica sull'argomento presente nelle fonti del XV e XVI secolo - che molti eminenti artisti, fra i quali Cimabue, Giotto, Donatello, Lotto, Michelangelo, Raffaello e Tiziano, compirono numerosi e importanti spostamenti destinati, spesso, a condizionare il loro destino. Questo lavoro è il primo a considerare le descrizioni letterarie, in particolar modo quelle cinquecentesche, dei viaggi "artiistici" in relazione al più vasto contesto culturale del tempo, scandagliando le ragioni ultime di questa mobilità, i contesti geografici in cui essa ebbe modo di esplicarsi, le tangibili conseguenze sull'atto creativo vero e proprio. David Carefull Kim esplora convincentemente le tematiche connesse all'oggetto del suo studio che si trovano disseminate in forma aneddotica nelle Vite degli Artisti di Giorgio Vasari, in particolare cercando di mettere a fuoco quanto possa avere inciso sul suo linguaggio l'incontro di un artista col luogo in cui era stato chiamato a lavorare. Attraverso nuove ricerche e nuove prospettive critiche, facendo tabula rasa di molti pregiudizi e false interpretazioni, il volume torna a conferire il massimo risalto a quello che, a buon diritto, deve essere considerato uno degli aspetti di maggior interesse nell'ambito degli studi sul Rinascimento italiano.
