giornalearte

Palazzo Venezia atto terzo

Il grande avvenimento dell'autunno antiquario

La terza edizione della Mostra capitolina si preannuncia come la mostra del consolidamento di un'idea che si è poi affermata dopo anni di tenace ed insistente lavoro: la riaffermazione della figura dell'antiquario e della comprensione di questo sforzo da parte delle Istituzioni con in testa, è giusto dirlo, Claudio Strinati che, con l'illuminante decisione del 1998 di mettere a disposizione le sale di Palazzo Venezia per una mostra antiquari, si espose alle violente critiche di autorevolissimi personaggi che, pur imparentati strettamente col mercato, coordinarono il coro dei falsi moralisti. La Mostra, fin dalla prima edizione, riscosse un grande successo di pubblico e di critica: la selezione degli oggetti rigorosa e le sale di Palazzo Venezia, sapientemente allestite da Eugenia Cuore si presentarono ai visitatori con un colpo d'occhio assai suggestivo. La commissione scientifica coordinata dallo stesso soprintendente ebbe occasione di fare pochi rilievi alle opere esposte, riconoscendo agli antiquari espositori una professionalità matura nel presentare le opere corredandole di schede esaurienti e ben documentate. Con questo preambolo così ricco di premesse e con l'affidabilità guadagnata dagli antiquari presso le Istituzioni fu gioco forza poi ottenere, per la seconda edizione del 2000, pur imponendole il carattere altamente culturale, l'autorizzazione a rendere mercantile quella che ‘in primis’ era doverosamente una mostra puramente espositiva. Con la collaterale mostra "Ritorni", egregiamente coordinata da Vittorio Sgarbi, si dimostrò che gli antiquari italiani non erano solo quei depauperatori, che una facile stampa aveva per decenni accreditato presso l'opinione pubblica, ma veri e propri benemeriti del recupero di opere d'arte per il collezionismo italiano. L'aspetto di questa seconda edizione presentò tale rilievo e rinomanza attraverso gli organi di stampa che l'allora Ministro Giovanna Melandri accolse volentieri l'invito di inaugurarla in prima persona (e fu la prima volta che un Ministro dei Beni Culturali inaugurava una mostra antiquaria); né mancò tra le altre molteplici personalità la presenza del futuro Primo Ministro Silvio Berlusconi. Ecco allora che la futura Mostra del 25 ottobre 2002 si presenta come una mostra che coniugherà le novità di allestimento, imposte da esigenze di Palazzo Venezia, con la consueta e rigorosa selezione dei partecipanti e delle opere esposte. Siamo consci che il sacrificio imposto agli antiquari dalla necessità di presentare oggetti di altissima qualità o comunque di notevole curiosità, in ogni caso del massimo interesse, può rendere più lento il facile commercio, quello che mostre di calibro minore tentano di accreditare col presentare oggetti di pregio inferiore. Ma è proprio questo il merito e la caratteristica principale della nostra Mostra: quello di rappresentare il meglio dei migliori antiquari. di qualificare al massimo lo sforzo di professionisti, severi prima di tutto con se stessi, capaci di mostrare come l'esigenza imprescindibile di creare profitto possa accompagnarsi all'orgoglio di presentare del proprio lavoro l'aspetto culturalmente più rilevante.

09.2002