vita d'antiquari

Leonardo Piccinini

Caretto & Occhinegro

Fiamminghi d’Italia

Giovani (35 e 36 anni). Amici. Con una profonda passione per l’arte. In particolare quella fiamminga. Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, partendo da Torino, da un certo collezionismo molto attento alla tradizione transalpina, e da precisi legami familiari, nel 2014 hanno aperto “una galleria nuova. E’ un momento di grande rivoluzione nel settore, e tutto va ripensato”. Innovare, riuscire a trasmettere questa passione e allo stesso tempo seguire una fascia di mercato “che ha radici molto lontane. In Italia, insieme alla Spagna, c’è il più alto numero di opere d’arte fiamminga d’Europa. Opere capitali, basti pensare al Trittico Portinari di Hugo van der Goes (1478), conservato agli Uffizi a pochi metri da Botticelli. Ammiratissimo, fu uno choc per la tradizione artistica locale, pensiamo solo a Ghirlandaio…ancora oggi, in Italia c’è chi ama molto questa tradizione pittorica. A Torino, certo, ma non solo: l’Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia ha recentemente acquistato presso di noi l’importante Vergine in preghiera di Jan Massys, già figlio e collaboratore del celeberrimo padre Quentin. Lasciò Anversa per l’Italia a causa di problemi religiosi, stabilendosi per un certo periodo a Genova. Qui avrebbe dipinto nel 1552 quest’opera che rappresenta un’interessante ritrovamento e un “ritorno” in Italia dal mercato internazionale”. L’entusiasmo di Caretto e Occhinegro è contagioso: “amiamo molto il nostro lavoro, avere a che fare con persone stimolanti e appassionate come noi, con opere d’arte ogni giorno è davvero appagante”.