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Leonardo Piccinini

Viva la Lince

Due mostre dedicate alle meraviglie della natura…e dell’uomo!

Roma. Provate a girare dietro Palazzo Farnese, su via Giulia un arco scavalca la strada. Disegnato da Michelangelo, doveva costituire la prima campata di un ponte, il Passetto Farnese, che avrebbe condotto, scavalcando il Tevere, a quella che oggi chiamiamo Farnesina, in realtà la villa costruita a inizio ‘500 da Baldassarre Peruzzi per Agostino Chigi. Agostino era forse l’uomo più ricco al mondo, inventore di quel tipo di capitalismo molto italico basato sul monopolio (tuttora porta grande soddisfazione a chi lo esercita, dalle spiagge alle frequenze alle raffinerie…), nel suo caso la concessione dell’allume della Tolfa da parte del papa e un regolamento ad hoc (altro che Legge Mammì!) che obbligava ad utilizzare solo quell’allume per tingere tutte le vesti sacerdotali della cristianità. Uno “svelto”, lo si definirebbe oggi. Ma anche di gran gusto, capace di inventarsi nella sua villa modernissima, prototipo per ogni architetto, il cenacolo di artisti e intellettuali più sofisticato del tempo, con collezioni di sculture, monete antiche, argenti, cammei…Raffaello, Sebastiano del Piombo, Sodoma: una mostra aperta fino al 2 luglio, Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi ci permette di provare a ricostruire quelle meraviglie infinite.


"Uno “svelto”, lo si definirebbe oggi. Ma anche di gran gusto, capace di inventarsi nella sua villa modernissima, prototipo per ogni architetto, il cenacolo di artisti e intellettuali più sofisticato del tempo, con collezioni di sculture, monete antiche, argenti, cammei"


Siamo in casa dell’Accademia nazionale dei Lincei, che cura con amore e impegno la villa e il giardino; di fronte, su via della Lungara, nella fabbrica settecentesca di Palazzo Corsini, la sede dell’istituzione fondata nel 1603 dal duca di Acquasparta Federico Cesi, fino al 3 luglio una mostra altrettanto ricca e imperdibile, Rara Herbaria, esposta nelle affascinanti sale della Biblioteca Corsiniana, con il prestito di preziosi incunaboli della collezione di Peter Goop, proprietario della più grande raccolta al mondo di libri antichi di botanica (in perfetto stato di conservazione!), a cui si affiancano i volumi botanici della prima Accademia dei Lincei. Il magnifico Hortus Eystettensis, l’erbario di Basilius Besler del 1613 che prende il nome dall’orto botanico di Eichstätt in Baviera, vale da solo la visita a questa mostra dedicata alle meraviglie della natura…e dell’uomo!