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A proposito della Gazzetta Antiquaria

La rivista dell’AAI è pronta a ripartire, nel segno della continuità, ma con l'obiettivo di rivolgersi a un pubblico più ampio

Dopo una costruttiva pausa di riflessione, la Gazzetta Antiquaria, storica voce dell’Associazione Antiquari d’Italia e dei suoi oltre 120 associati, si appresta a riprendere il suo percorso, con l’imprescindibile obiettivo di parlare di loro, con loro, e per loro, a un pubblico che ormai non può più essere solo quello degli addetti ai lavori. Diciamo “riprendere” perché chi meglio di un antiquario conosce il valore del passato? Ancor più se il passato di cui si parla è quello che ha visto l’impegno di Walter Padovani, che con passione e competenza per quasi un decennio si è preso l'onere di affrontare mensilmente una sfida comunicativa tutt’altro che semplice; una sfida che qualche mese fa, proprio dalle “colonne” della Gazzetta (link) Padovani ha con garbo annunciato di voler passare a qualcun altro. È da qui che si vuole ripartire, per evolvere quello che è stato un prodotto editoriale senz’altro vivo e utile. Ma come tutti noi abbiamo modo di notare quotidianamente, i mezzi di comunicazione sono in continua evoluzione, e il modo in cui ci informiamo tende a cambiare rapidamente, nei mezzi prima e nei linguaggi poi. Per questo il primo passo sarà quello di integrare la gestione dei social - che oggi vuol soprattutto dire Instagram, ma presto potrebbe esser altro - con quella della Gazzetta, sicché siano coerenti tra loro, entrambi tesi verso la medesima missione comunicativa; che poi è la stessa di sempre, ossia quella di raccontare la complessità dello straordinario lavoro che i membri dell’AAI svolgono. Per farlo proveremo a dare nuova linfa alla cultura del collezionismo, senza la quale nessun mercato è possibile. Si parlerà di mercato dunque, ma anche di legislazione, di conservazione, di valorizzazione, di storia dell’arte, cercando ogni volta di produrre contenuti autorevoli, approfonditi, necessari e persistenti, ovvero capaci di conservare la propria efficacia comunicativa il più a lungo possibile. Già, perché l’online è molto diverso dal cartaceo. La maggior parte dei lettori arrivano a una pagina web attraverso un motore di ricerca, vale a dire dopo aver digitato una parola “chiave”. Ed è quindi importante che per certe parole chiave la Gazzetta Antiquaria diventi per il pubblico della rete (e quindi per i motori di ricerca) la prima fonte, la più esaustiva, la più affidabile, la più aggiornata. Se così fosse, per l’AAI vorrà dire aver investito bene le proprie risorse. Per questo motivo la Gazzetta intende anche essere plurale, ancor più di prima. Maggiore sarà il numero delle voci coinvolte e maggiore sarà la possibilità di intercettare un nuovo pubblico. Tra gli obiettivi che ci siamo dati c’è infatti anche quello di portare il messaggio degli antiquari al di fuori del circolo ristretto degli addetti ai lavori. Dopotutto il bene antiquario è un baluardo di civiltà, prima che essere un mero fatto economico, e come tale, a beneficio del suo mercato, si intende raccontarlo. Si sta anche parlando di una nuova veste grafica, in continuità con il sito dell’AAI, e di una riorganizzazione dei contenuti, che presto saranno disponibili anche in inglese, per migliorare fruibilità e circolazione. Sono cose che accadranno lungo il percorso, al momento più opportuno, nei modi più consoni al registro che la Gazzetta ha sempre dimostrato di saper tenere. Ora è il momento di rimettersi in marcia, con rinnovato entusiasmo e motivata fiducia nel futuro, che anche attraverso la Gazzetta si proverà a costruire insieme.

Il Presidente: Bruno Botticelli
Il Direttore: Stefano Pirovano