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Simone Facchinetti

Forse è tutta questione di luce

L’ultimo libro di Alvar González-Palacios

La voce di Alvar González-Palacios è calma e pacata, nessuno si aspetterebbe di ascoltare parole così acuminate. Chi stima l’autore lo fa proprio perché riconosce in lui la capacità di non mentire e di non travestire troppo la realtà. È una dote rara e innata che gli ha attirato nel corso degli anni odi e amori, per fortuna non a pari merito.

Il suo ultimo libro Forse è tutta questione di luce. Ritratti e incontri (Salani Editore, euro 22) si inserisce in un filone memorialistico in cui González-Palacios non ha rivali. D’altronde chi può vantare come lui conoscenze e frequentazioni che hanno incluso Bernard Berenson (il primo degli ottanta ritratti della raccolta), Roberto Longhi, Vitale Bloch, Anthony Blunt, Francis Haskell, Federico Zeri, Luciano Bellosi e Everett Fahy, solo per fare qualche esempio tra gli storici dell’arte? Non mancano neppure profili di collezionisti e mercanti d’arte di prima grandezza a completare un disegno che fa emergere in trasparenza la biografia del medesimo autore.

Chi ha già letto Persona e maschera (uscito nel 2014) si troverà immerso in storie che conosceva già assieme ad altre nuove e inaspettate, come quella dedicata a Jean-Michel Basquiat che chiude il libro, non prima di un breve Autoritratto in cui González-Palacios riflette su un disegno di Goya raffigurante un vegliardo che si aiuta a camminare con due bastoni, dotato della scritta “Aún aprendo” (imparo ancora). La gioia di continuare a imparare emerge con formidabile intensità nel libro, anche se come dice l’autore i ricordi più lontani appaiono paradossalmente quelli più vividi, forse è tutta questione di luce, appunto.

Nel libro affiorano ricordi di ricordi che catapultano il lettore in un lontanissimo passato, raccontato da superbi testimoni del loro tempo, come la contessa Hortense Serristori. All’autore ventenne certe storie raccontate dall’aristocratica novantenne sembravano risalire ai tempi dell’impero babilonese! Uno degli aspetti che più colpiscono ha a che fare con i giudizi senza sbavature espressi da González-Palacios. Giudizi che riguardano uno stile, un carattere, un fatto storico, un edificio, un arredo, una persona, un comportamento. Sono espressi con una sicurezza magistrale perché scontano i vantaggi di un’esperienza irripetibile.