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Simone Facchinetti

Le fiere passano i libri restano

Pedro Fernández

Una volta spenti i riflettori sull’ultima edizione della BIAF molti si saranno messi a tirare in privato i loro bilanci, tra vendite di successo e mancate vendite, premi e notifiche, argomenti che certo non affronteremo qui. Meglio elogiare ciò che sopravviverà, ovvero le pubblicazioni che molti antiquari hanno sostenuto in occasione della BIAF. Non posso elencarle tutte ma è necessario ricordare che nella maggior parte dei casi sono indagini che riempiono dei vuoti nella ricerca scientifica, a partire da opere riscoperte. Passeggiando tra gli stand ne ho raccolte alcune, selezionate sulla base dei miei limitati interessi, perciò chiedo anticipatamente scusa a quelli che non saranno menzionati.
Da Robilant+Voena c’era Siena circa 1630. A “paragone” between Rutilio Manetti and Niccolò Tornioli di Giulia Martina Weston; da Frascione uno studio monografico dedicato allo Pseudo Pier Francesco Fiorentino di Andrea de Marchi e Davide Civettini; e da Gomiero Giacomo Manzù. Pietà, a cura di Giulia Gomiero e Elena Drago. Vorrei però concentrarmi sul Pedro Fernández: due nuove tavole per un retablo spagnolo di Marco Tanzi, presentato da Matteo Lampertico Fine Art. Perché proprio su questo? Oltre che è difficile non esser attratti dalla traiettoria di questo pittore eccentrico, girovago nell’Italia di primo Cinquecento, dal nord al sud dello stivale, prima di ritornare definitivamente in Spagna; la storia di questo ritrovamento è piuttosto esemplare, nel senso che fa capire bene le gioie del mestiere dell’antiquario. Lampertico non lo dichiara apertamente ma immagino che le due inedite tavole del Fernández le abbia scovate in qualche asta minore, inglese o spagnola, ovviamente passate come anonime. Ora che un antiquario-conoscitore le abbia acquistate, fatte restaurare, abbia chiesto al massimo specialista dell’argomento uno studio sulla materia, in attesa che le opere siano esposte al Prado nel corso del mese di ottobre in una mostra intitolata La scoperta del Rinascimento: artisti spagnoli a Napoli nel primo Cinquecento: chapeau!