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Leonardo Piccinini

In viaggio con Fabbi

Con le sue opere fece viaggiare per decenni tanti collezionisti, tanti borghesi in cerca di emozioni

Ultimi giorni (fino al 16 novembre) per visitare Fabio Fabbi (1861-1945). Il viaggio dell’anima, appassionata (e appassionante) sintesi della ricerca pluriennale di Edoardo Battistini e Francesca Sinigaglia su questo singolare artista-viaggiatore. Che con le sue opere fece viaggiare per decenni tanti collezionisti, tanti borghesi in cerca di emozioni. E nell’utile mostra presso la bolognese galleria Fondantico di Tiziana Sassoli, che raccoglie oltre un centinaio di opere di Fabbi (non solo quelle più famose, dedicate al magico mondo dell’Oriente, ma ad esempio le vedute di Bologna, dalle Torri al Nettuno…), da non perdere la serie di taccuini dei suoi viaggi, recentemente ritrovati. E’ il mondo dell’Orient Express, del suo coetaneo (un anno di meno) Emilio Salgari, che viaggiava solo con la fantasia spulciando tra atlanti e racconti di viaggio. Fabbi nella sua spedizione egiziana “non dimentica di annotare neanche gli orari oppure i nomi dei capitani delle navi con cui è venuto in contatto – scrive in catalogo Francesca Sinigaglia – ma anche i compagni di gite, le locande, i ristoranti, il marchio delle sigarette fumate…”. Mercati di schiave, harem, mercanti di gatti, donne velate di straordinaria eleganza (persino il velo era più elegante allora!), un francescano del Muski bello e maledetto…soggetti con cui Fabbi, nel suo esotico studio fiorentino di Lungarno Serristori catturava clienti in cerca di evasione, di mistero, di Oriente. Ci riesce tuttora.