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Leonardo Piccinini

Università e Museo. Avanti tutta

Quaranta studenti del Corso di Laurea magistrale in Storia dell’Arte, guidati da Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione, alle prese col tema del ritratto in Piemonte tra XV e XIX secolo.

Un’iniziativa di grande valore formativo. Una piccola, preziosa mostra aperta fino al 7 novembre alla Galleria Sabauda di Torino. “Come parla un ritratto. Dipinti poco noti dalle collezioni reali” (catalogo Editris) rappresenta un raro, lodevole caso nella nostra Penisola di collaborazione tra Università e Museo, in questo caso tra i Musei Reali e il Dipartimento Studi Storici dell’Università di Torino. Quaranta studenti del Corso di Laurea magistrale in Storia dell’Arte, guidati da Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione, alle prese col tema del ritratto in Piemonte tra XV e XIX secolo. Selezionando e studiando opere tra quelle poco note di Palazzo Reale e della Galleria Sabauda. Come il busto in marmo di Emanuele Filiberto, vincitore di San Quintino, pater patriae della potenza piemontese. In realtà un pastiche combinato montando la testa, realizzata per il monumento equestre di Palazzo Reale (1619), sul busto del 1811 di Giacomo Spalla.


"Un caso perfetto per stimolare e testare l’abilità di giovani, futuri storici dell’arte. Opere poco note, come dichiara il titolo della mostra, ma affascinanti."


Un caso perfetto per stimolare e testare l’abilità di giovani, futuri storici dell’arte. Opere poco note, come dichiara il titolo della mostra, ma affascinanti. E’ il caso del ritratto, di anonimo pittore dell’Europa centrale (1740 ca.), raffigurante Costantino d’Assia Rheinfels, già a Villa della Regina. Il giovane cognato del duca di Savoia, girovago, elegante coi suoi alamari e indebitato come ogni gentiluomo che si rispetti, campeggia sulle locandine di una mostra che contribuisce a tenere alto il nome dell’Università di Torino e dei suoi studenti. Avanti tutta.