Simone Facchinetti
Pittura e scultura in dialogo
Ricapitolando: mai andare a vedere una mostra da soli, sempre meglio in compagnia; mai andarci senza aver pianificato una sosta in un ristorante; mai ordinare solo acqua al ristorante. Con questi tre comandamenti in tasca ci siamo mossi, a tavolino, lungo la penisola italiana, ora è la volta dell’Europa.
Prima domanda: chi ha voglia di viaggiare in questo periodo? Amsterdam, Berlino, Parigi, Londra: perché dovremmo andarci? Ci deve essere un buon motivo per farlo e nessuna mostra, in questa stagione, giustifica un viaggio così sfiancante. Sto scrivendo da Pantelleria e non vedo l’ora di arrivare in fondo al pezzo per raccattare la maschera, il boccaglio e buttarmi “ammare”, come dicono da queste parti.
Sulla carta la mostra dedicata alla scultura Spätgotik (“Tardo-gotico. La nascita della modernità”) allestita presso la Gemäldegalerie di Berlino (e aperta fino al 5 settembre), sembra piuttosto allettante. Magnifiche sculture della seconda metà del Quattrocento in dialogo con i migliori pittori contemporanei: Niclaus Gerhaert van Leyden e Konrad Witz, Tilman Riemenschneider e Albrecht Dürer.
La seconda esposizione che meriterebbe di essere vista, per chi ha voglia di schiacciarsi 9 ore di volo, è quella al Metropolitan di New York, dedicata ai Medici. Portraits & Politics, 1512-1570 (aperta fino all’11 ottobre). Una carrellata di stupefacenti ritratti di Pontormo, Bronzino e Salviati confrontati con sculture contemporanee, tra le quali un capolavoro assoluto di Benvenuto Cellini, il Ritratto di Cosimo de’ Medici.
Morale: Europa vs USA: partita difficilissima ma vinta dagli americani.