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Leonardo Piccinini

Bellini per tutti

Un libro così ragionato non si può divorare tutto d’un fiato. Consiglio di leggerlo con lentezza, approfittando delle mille suggestioni suggerite da Mazzotta

Dodici anni. Non di “studio matto e disperatissimo” (quelli di Giacomo erano sette…) ma di appassionanti ricerche, tra mostre, musei, biblioteche, case d’asta, mercanti e archivi world wide. Con Giovanni Bellini di Antonio Mazzotta (Officina Libraria), dove il “con”, esordisce l’autore, “starebbe a significare, oltre che “insieme a”, anche “dalla parte” del più grande pittore veneziano del Quattrocento. Un libro così ragionato non si può divorare tutto d’un fiato. Consiglio di leggerlo con lentezza, approfittando delle mille suggestioni suggerite da Mazzotta. E di un sontuoso apparato iconografico, con immagini di repertorio insieme a quelle realizzate ad hoc dall’autore stesso per chiarire confronti e rimandi, anche a chi è meno addentro nelle tante pieghe della storia dell’arte.


"Chi scrive se l’è portato appresso in un piccolo tour veneziano, tornando per l’ennesima volta in quell’incredibile sintesi di serenissima grandeur, la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, San Zanipolo, a cui Bellini fu legato tutta la vita"


Chi scrive se l’è portato appresso in un piccolo tour veneziano, tornando per l’ennesima volta in quell’incredibile sintesi di serenissima grandeur, la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, San Zanipolo, a cui Bellini fu legato tutta la vita (e in cui si è potuto vedere il restauro, appena terminato, della fenestra magna vitrea del coetaneo e rivale Bartolomeo Vivarini). Ecco il Polittico di San Vincenzo Ferrer, tema di un capitolo del libro, con l’Angelo annunciante in copertina (curiosamente molto gettonato di questi tempi…). Ecco, a poche centinaia di metri, nella navata sinistra della scatola magica codussiana, “il miracolo della Pala di San Zaccaria”, di un Bellini che si rinnova di continuo, aggiornandosi sulle novità giorgionesche. Viene voglia di sapere tutto di quella irripetibile congiuntura lagunare, e di partire per Birmingham (sebbene lì abbiano vinto i brexiteers…), dove è conservata la coeva (1505) Madonna con il Bambino tra San Pietro, San Marco e un donatore: “nonostante non manchino i detrattori di questo capolavoro, siamo, come ha più di tutti insistito Giovanni Agosti, di fronte a un apice di Bellini e a un complessissimo intrecciarsi di esperienze visive”. Wow !