notizia

Leonardo Piccinini

Sabatelli, sei troppo (in) alto

Nel sontuoso horror vacui di uno dei più straordinari monumenti del globo terrestre, la messe di opere presenti nella sala stordisce anche il visitatore più allenato

Firenze, Palazzo Pitti. Guardando la facciata, ampliata dal Parigi a metà ‘600, siamo al termine del lato sinistro. “L’ambiente più vasto e spettacolare della Galleria Palatina” ricorda Fernando Mazzocca. La Sala dell’Iliade, che prende il nome da quella meraviglia che i visitatori osservano poco, la serie di pitture della volta, opera di un grande artista dell’Ottocento, Luigi Sabatelli (Firenze 1772-Milano 1850). Si può capire: nel sontuoso horror vacui di uno dei più straordinari monumenti del globo terrestre, la messe di opere presenti nella sala stordisce anche il visitatore più allenato. Dalla Gravida di Raffaello alla Sacra Conversazione di Rosso Fiorentino, alla Pala Pitti di Fra’ Bartolomeo, le due pale di Andrea del Sarto, la Giuditta di Artemisia, il Battesimo del Veronese, persino uno dei più dolci ritratti dell’infanzia, l’Eleonora Gonzaga di Pourbus…e poi la collocazione: tutte quelle scene così attraenti ma così in alto. E fino a oggi mal riprodotte…


"Applausi dunque a Monica Cardarelli, che da anni studia l’opera di Sabatelli, “immenso disegnatore, sicuramente il maggiore dei nostri tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo successivo”


Applausi dunque a Monica Cardarelli, che da anni studia l’opera di Sabatelli, “immenso disegnatore, sicuramente il maggiore dei nostri tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo successivo”, ancora Mazzocca nell’introduzione a questo nuovo Luigi Sabatelli. La Sala dell’Iliade di Palazzo Pitti (1820-25), edito da Polistampa. Applausi per il recupero della biografia dell’artista, formatosi a Roma e titolare dell’importante carica di professore di pittura all’Accademia di Brera dal 1808 alla morte, curiosamente meno conosciuto e celebrato del coetaneo Pietro Benvenuti, l’aretino che decorò la Sala d’Ercole dello stesso palazzo. E per la campagna fotografica con cui poter studiare comodamente, dalla poltrona di casa, quest’incredibile Concilio degli dei, affollato come non mai: trentasei divinità, il who’s who dell’Olimpo. E le squillanti, muscolari prove militari dei Greci e dei Troiani, in un tripudio di nudi, armature, e animali, che Sabatelli si divertì tutta la vita a ritrarre dal vero. Con questa pubblicazione Monica Cardarelli riscatta dunque dall’oblio una delle più belle e importanti imprese pittoriche del nostro infinito patrimonio culturale. Grazie.