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Leonardo Piccinini

2021: Odissea nel tempo

Da Antonacci Lapiccirella le opere di Servadio

Roma, questa sconosciuta. Una storia millenaria che non smette di sorprendere e di suggestionare. Fonte continua di ispirazione per artisti, come Edoardo Servadio (Genova 1986), cresciuto a Roma ma globetrotter tra l’Estremo Oriente e gli Stati Uniti. Quattordici sue opere sono esposte nella mostra curata da Michele Ferrari (fino al 13 luglio) presso Antonacci Lapiccirella Fine Art (Via Margutta 54, www.alfineart.com), in un ideale rapporto di rimandi e assonanze con altrettante opere d’arte antica della galleria.


"I Tombini di Servadio, placche bidimensionali in bronzo patinato e dipinto, sono la raffinata rivisitazione dello stemmario araldico dei rioni che compongono Roma."


I Tombini di Servadio, placche bidimensionali in bronzo patinato e dipinto, sono la raffinata rivisitazione dello stemmario araldico dei rioni che compongono Roma. Il rione: termine carico di allure e richiami al grande passato della Capitale, dai grandi episodi storici alle vicende popolari, derivazione nel romanesco medievale del latino volgare regionem. I Tombini fanno parte di un progetto più ampio, intitolato “Decoro urbano”, che tende a riscoprire luoghi e memorie della Città Eterna. Lode dunque a questa intelligente sensibilità artistica, che richiama angoli di Roma davvero meritevoli di attenzione. Come la magnifica fontana del Timone, nel complesso di San Michele a Ripa, costruita in travertino nel 1930 da Pietro Lombardi (il riferimento è all’antico porto di Ripa Grande a cui approdavano le imbarcazioni provenienti dal mare) e richiamata nel bronzo di Servadio. Chapeau!