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Leonardo Piccinini

La resilienza di Plinio

Quicquid est temporis studiis proferamus ovvero “dedichiamo tutto il tempo disponibile agli studi”.

Resilienza. Certamente un termine abusato, di questi tempi. Eppure così bello, di nobile derivazione latina (da resilire, “rimbalzare”).

Ci penso molto, alla resilienza, ogni volta che passo, a pochi metri dalla mia casa di Modena, davanti alla statua di Saturno che divora i figli. D’altra parte, povero Saturno, c’è da capirlo…essendo stato lui ad evirare il padre Urano, temeva di fare la stessa fine. Solo il figlio Giove si salvò, grazie allo stratagemma della madre Rea, che lo sostituì con una pietra. La statua, proveniente da Villa d’Este a Tivoli, fu qui collocata, sotto la nuova Accademia di Belle Arti voluta dal duca Ercole III, a fine ‘700, isolata da una raffinata ringhiera del più celebre fabbro modenese di allora, Giovan Battista Malagoli.

Sotto alla statua un motto significativo di Plinio il Giovane (a cavallo tra I e II secolo): Quicquid est temporis studiis proferamus ovvero “dedichiamo tutto il tempo disponibile agli studi”. Tanto più consigliabile in questa dura contingenza della pandemia, con l’impossibilità di poter viaggiare, di dedicarsi pienamente alla propria attività lavorativa. E, aggiungo io, per non sprecare il lungo tempo che il lockdown ci garantisce, per guardarci intorno. Sfruttiamo l’immenso patrimonio di monumenti, strade, edifici sacri che ci circondano. Un vero museo a cielo aperto, ricchissimo e spesso mal studiato. Ritorneremo alla normalità con più desiderio di sapere e scoprire. Resilienti.