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di Damiano Lapiccirella

La necessità di una nuova legge

Quel che ci insegna il successo di un'asta fiorentina

Inutile tediare il lettore con un’analisi della legge, risalente al 1939, che tutela i Beni Culturali, cosi come credo sia superfluo sottolineare che l’Italia e’ il solo Paese tra i grandi a non essersi adeguato alle disposizioni della Comunità Europea in merito alla circolazione dei Beni Culturali.

Ma qualche domanda e’ giusto porsela: questa legge del ’39 crea un percorso ad ostacoli  che accentua la pesante situazione del mercato dell’arte in Italia ? E’ in parte la causa della depressione o stagnazione dei prezzi nel nostro Paese ? E’ forse la causa del forte distacco tra Italia e clienti internazionali ?

La risposta a questa serie di domande ci viene data da quanto accaduto alla recente vendita organizzata dalla casa d’Aste Pandolfini di Firenze per celebrare i 90 anni dalla nascita: i cataloghi “90 anni di aste, capolavori da collezioni  italiane” e “Importanti Maioliche Rinascimentali’. Le due tornate d’asta hanno prodotto risultati oltre ogni più rosea aspettativa, con oggetti che facilmente hanno trovato un compratore. Molti lotti hanno ottenuto risultati decisamente internazionali, ma il dato più significativo, tralasciando quanto accaduto per il vaso cinese della dinastia Qing del sec. XIX di cui molto si è parlato, è che praticamente tutti i 62 lotti dell’ asta di maioliche antiche e ed i 35 dell’asta celebrativa sono stati venduti (solo 10 lotti invenduti).

Perché questo grande successo?

Innanzitutto la casa d’aste Pandolfini aveva selezionato molto attentamente e scrupolosamente le opere da inserire nei due cataloghi, seguendo le indicazioni ricevute dal mercato globale, dove l’interesse del collezionismo è solamente concentrato sulle opere di altissimo livello qualitativo, artistico e storico.

L’altro motivo di questo successo, ulteriore prova dell’assurda legge che oggi tutela il commercio dell’arte, è che la quasi totalità degli oggetti messi all’asta aveva già  il permesso di Libera Circolazione e quindi la garanzia di esportazione….il giorno stesso ! Infatti, non a caso, quelli che sono poi risultati i TOP LOT ( tranne due) avevano tutti il permesso di esportazione preventivo!

Firenze, città che vede il suo massimo splendore mercantile nel periodo della nota ed ammirata Biennale di Palazzo Corsini ( che si terrà ad Ottobre prossimo), e’ stata gentilmente invasa da collezionisti, curatori di musei ed antiquari da tutto il mondo; per i giorni dell’esposizione e dell’asta si e’ dimenticata l’attuale stanchezza del mercato e ritrovata l’euforia dei “bei tempi” .

Ed e’ cosi che abbiamo visto arrivare acquirenti da ogni parte del globo: dalla Cina, dall’America, dall’Inghilterra alla Francia, tedeschi cinesi e russi; persino a Roma, distante trecento chilometri dalla sede dell’asta, si è risentito positivamente di questo evento rivedendo finalmente alcuni clienti nelle gallerie, personaggi  arrivati per l’evento fiorentino ed intenti a girare le “botteghe” italiane.

E’ sempre più evidente che la legge attuale distoglie fortemente lo sguardo e l’attenzione dei “grandi clienti” dal mercato italiano esclusivamente per la forte incertezza, o certezza che il loro acquisto possa materialmente non raggiungere la destinazione finale  all’estero, siano essi clienti privati, fondazioni o musei internazionali, oggi i clienti più “golosi” di certe opere. A Roma occorre circa un mese per ottenere l’appuntamento all’ufficio esportazione, 40/60 giorni per ottenere il permesso di Libera Circolazione, qualche giorno di trasporto e finalmente, il cliente straniero che ha acquistato l’opera….dopo “soli” 90/100 giorni, riesce FORSE a vederla tra le sue mura !

E’ ovvio quindi che la clientela internazionale (come in ogni segmento merceologico sostenitrice dei mercati) si rivolga altrove con la conseguente ed evidente sofferenza del nostro mercato. Per capire ancora meglio quanto accaduto all’asta Pandolfini, ecco alcuni dettagli dell’asta : il dipinto di James Tissot, partito da una stima di 600mila euro, è stato acquistato in sala da un cliente straniero per 954mila euro. Il vaso cinese della dinastia Qing del sec. XIX in porcellana policroma a fondo giallo recante marchio Qianlong, partito da una stima di 20/50mila euro, ha scatenato una gara in sala, ai telefoni e LIVE fra collezionisti cinesi, ed è stato aggiudicato appunto ad un collezionista cinese, che ha partecipato attraverso il sistema PANDOLFINI LIVE, per 7.445.000 euro.

Il dipinto di Jacopo Vignali, firmato e datato, da una stima di 120/150mila euro è stato venduto per 256.250 euro ad un collezionista inglese, cosi come il bronzo di Medardo Rosso, da una stima di 50/70mila euro, dopo una gara serratissima è stato aggiudicato per 337.500 euro ad un collezionista europeo e, sempre a sottolineare l’importanza del mercato estero, un collier in brillanti firmato Cartier è stato aggiudicato ad un cliente statunitense per 300mila euro.

Come vediamo, gran parte delle opere è stata acquistata da clienti esteri: facile capire, per chiunque, che una nuova legge di tutela, redatta dagli organi competenti insieme a noi e con i suggerimenti del direttivo AAI, è ormai necessaria ed indispensabile. Tale legge dovrebbe ovviamente salvaguardare il nostro patrimonio e al tempo stesso (aspetto questo ad oggi trascurato ma molto importante)  tutelare il libero mercato.