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Leonardo Piccinini

Restauri fiorentini

A Palazzo Vecchio l’intervento sul Terrazzo di Giunone

Chi lo direbbe, che questo ambiente oggi di passaggio era in origine una loggia, come il vicino terrazzo di Saturno aperto sui tetti (e colli) fiorentini. Poco prima del lockdown era stato presentato il restauro di questo Terrazzo di Giunone, al secondo piano di Palazzo Vecchio, sede del Comune ma anche straordinario museo, per ora visitabile solo al fine settimana e poi chissà….

Parte del complesso sviluppo e riordino dell’antico palazzo della Signoria per volere del duca (poi granduca) Cosimo I, sotto la regia di Vasari, che ne doveva fare la residenza dei Medici, saldamente al comando di Firenze e ormai stretti nella storica dimora di via Larga (l’attuale Palazzo Medici Riccardi). Per pochi anni, prima di trasferirsi di là dall’Arno, nella strepitosa reggia di Pitti.

E infatti questa piccola loggia, decorata con le storie di Giunone e le infedeltà dell’augusto marito da collaboratori di Vasari, venne in breve chiusa e inglobata nell’ampliamento del palazzo, ideato da Ferdinando I e attuato dall’Ammannati. Forse Vasari vi avrebbe voluto una fontana, lì dove dagli anni ’50 è ospitato il prezioso Putto con delfino del Verrocchio, già protagonista delle mostre di Firenze e Washington.

Da tempo era necessario un restauro dell’ambiente, degli affreschi e degli stucchi. All’intervento, che ha portato anche ad un nuovo impianto di illuminazione, hanno partecipato i Friends of Florence, Jon Landau e il segretario della Biennale di Firenze Fabrizio Moretti che ha espresso la sua soddisfazione per il risultato: “come mercante d’arte così legato a Firenze, al suo patrimonio, ho pensato di contribuire al recupero di un bene tanto significativo per la città”. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze - che il Putto con delfino di Andrea del Verrocchio, una delle più note icone di Palazzo Vecchio fin da quando Cosimo I de’ Medici lo fece porre sulla fontana al centro del cortile di Michelozzo, torni finalmente nella sua casa, appena rimessa a nuovo e splendida come un tempo”.