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di Leonardo Piccinini

Il potere evocativo dell’arte

La caccia del cardinale

Ricordo l’emozione nel vedere, dopo tanti anni, le quattordici lunette del misterioso Giusto Utens radunate nella villa della Petraia. I possedimenti di casa Medici descritti con topografica esattezza, spettacolare censimento di inizio ‘600 di uno splendore senza eguali. Simile emozione l’ho provata di fronte a questo magniloquente, esatto “documento” dipinto dal fiorentino Giovan Battista Vanni quarant’anni dopo Utens: la caccia del cardinale Giovan Carlo de’ Medici a Cafaggiolo (olio su tela, cm 164,5x313,5), presentato nei giorni scorsi da Gallo Fine Art a Modenantiquaria. “Cafaggiolo vede meglio di Fiesole, perché ciò che vede è mio” diceva Cosimo il Vecchio della villa costruitagli da Michelozzo a metà ‘400.


"...protagonista uno dei membri più illuminati di casa Medici, il cardinal Giovan Carlo (in testa al corteo), protettore delle arti e del teatro, accompagnato dal committente del dipinto, monsignor Lorenzo Corsi (a sinistra in primo piano, girato verso lo spettatore)."


Nel cuore del Mugello (a una ventina di chilometri da Firenze), luogo di riposo intellettuale per Lorenzo il Magnifico che qui si accompagnava agli amati Pico, Marsilio Ficino e Poliziano, divenne poi sede di cacce grandiose. Come quella qui raffigurata, protagonista uno dei membri più illuminati di casa Medici, il cardinal Giovan Carlo (in testa al corteo), protettore delle arti e del teatro, accompagnato dal committente del dipinto, monsignor Lorenzo Corsi (a sinistra in primo piano, girato verso lo spettatore). Oggi la gloriosa residenza, ancora bellissima e immersa in un parco secolare, è al centro di polemiche per l’ambizioso progetto che ne farà un resort di lusso. Confido che il restauro sia all’altezza della storia di Cafaggiolo. L’arte illumini le coscienze!