notizia

di Simone Facchinetti

Comprare al buio, comprare online

Sembra che le case d’aste, anche quelle blasonate, stiano puntando sugli “invendibili”: opere d’arte che, per il loro scarso interesse, sono finite in qualche angolo della memoria, paragonabili a dei piccoli incubi.

Chiunque di noi conserva qualcosa di inutile, ricevuto in dono o acquistato per sbaglio: dal vaso da notte al posacenere decorato. Nessuno di noi, tuttavia, si sognerebbe mai di ricavarci qualcosa.
Al contrario sembra che le case d’aste, anche quelle blasonate, stiano puntando sugli “invendibili”: opere d’arte che, per il loro scarso interesse, sono finite in qualche angolo della memoria, paragonabili a dei piccoli incubi.
La Sotheby’s ha deciso di attivare un’asta online di Old Masters (gli highlights sono comunque visibili: ma chi desidera rivivere degli incubi?), che chiuderà a New York il 30 ottobre.
Alexa Armstrong (Head of Old Masters Online Sales) si è presa la briga di scrivere una guida per istruire il collezionista neofita, in cui il materiale messo all’incanto è organizzato in categorie facilmente comprensibili: copie (iniziamo bene), opere di soggetto religioso (proseguiamo peggio), ritratti di persone famose (chi non conosce il conte di Marans, marchese di Aligre?), scene di genere, nature morte, paesaggi (cosa c’entrano le marine? Sono, per caso, vedute di scorci di mare?).
Lo scopo dichiarato (con un candore che fa pensare all’esatto opposto) è quello di attirare aspiranti collezionisti nell’oasi degli Old Masters.
Sarà questo il modo migliore per “iniziare” un nuovo cliente? Proponendogli materiale scartato, nel corso degli anni, da tutti i dipartimenti al mondo di Sotheby’s Old Masters?
Andiamo verso la deriva di opere immateriali, apprezzate tramite la qualità dei loro pixels: immagini trasmesse e valutate, quasi esclusivamente, online. In sostanza è come comprare al buio. Chi sposerebbe una donna o un uomo sulla base di una fotografia (magari ritoccata)?