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di Leonardo Piccinini

LE COLLEZIONI DEGLI ANTIQUARI

Tre nomi di assoluto rilievo nel campo del mercato d’arte antica promuovono l’esposizione di opere delle loro collezioni in contesti di grande prestigio.

La passione di collezionare, il fuoco sacro dell’antiquariato: è singolare notare come, nel giro di pochi mesi, tre nomi di assoluto rilievo nel campo del mercato d’arte antica abbiano promosso l’esposizione di opere delle loro collezioni in contesti di grande, grandissimo prestigio. Si è appena conclusa la mostra di trenta tele del ‘700 veneziano raccolte negli anni da Graziano Gallo (Sebastiano Ricci, Pietro Longhi, Francesco Fontebasso…), presentate in una delle più suggestive e segrete meraviglie della basilica di Sant’Antonio a Padova: la Pontificia biblioteca antoniana.

Dal 13 settembre sarà Cesare Lampronti, nei sontuosi spazi della Reggia di Caserta, a offrire un ricco panorama del suo talento collezionistico; sarà tra l’altro esposto per la prima volta a Caserta il Porto di Salerno di Jacob Philipp Hackert, già parte della serie dei diciassette Porti realizzati da Hackert per Ferdinando IV di Borbone a fine ‘700, tele in origine destinate alla Villa Favorita di Ercolano e ora conservate a Caserta (oggetto tra l’altro di un recente restauro). Un bell’esempio di collaborazione tra istituzione statale e mercato d’arte, nella tradizione che da sempre caratterizza l’antiquariato italiano.

E c’è ancora tempo, fino al 29 settembre, per condividere l’eclettico gusto e la sensibilità di Fabrizio Moretti, che in pochi anni ha raccolto un’enciclopedica raccolta di opere d’arte, selezionate (39) ed esposte presso gli spazi Belle Epoque di Villa Sauber a Montecarlo. Più che una mostra, un museo. Da Andrea della Robbia a Lucio Fontana, da Pontormo a Kounellis, la curiosità di Moretti non ha limiti. Se fossi nei monegaschi, carenti di collezioni d’arte di pari livello, cercherei di assicurarmi questo pantheon della storia dell’arte almeno per un altro po’…!