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di Marco Riccòmini

WITHDRAWN

Quali sono allora le regole del gioco per le case d’asta?

L’Oxford Dictionary spiega ai suoi lettori i vari significati del verbo ‘Withdraw’:  
1: ritirare (ad es. le truppe dal fronte).
2: rimuovere (ad es. i soldi da una banca).
3: cancellare (ad es. una promessa).  

Troverebbe assai calzante quest’ultima accezione chi, traversata la Manica o l’Oceano animato da buone intenzioni, scoprisse che l’opera che lo interessava è stata ritirata dalla vendita (ossia: ‘withdrawn’). Si sentirebbe costui quantomeno deluso come, appunto, a fronte d’una promessa non mantenuta. Eppure accade di frequente che lotti spariscano prima del tòc del martello; basti pensare che nella sola vendita di Bonhams del 10 aprile scorso a Londra ben 11 dipinti sono stati withdrawn.

Tre in quella di Christie’s del 1° maggio a New York, tra i quali un San Giovanni nel deserto del Guercino (lotto 17), parte di una suite di quattro tele originariamente nella casa del pittore, due delle quali sono oggi nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. Le ragioni di questi provvedimenti sono molteplici, spesso dettate da questioni legali. Il Guercino in questione, invece, è stato ‘opzionato’ da un museo della costa orientale che, in concerto col proprietario, la casa d’aste ha preferito avvantaggiare, bypassando inoltre un incanto dall’esito incerto. Scelta, forse, anche condivisibile, visto il destino del dipinto, si potrebbe dire; ma se a gareggiare in asta si fosse presentata Bologna? E se l’arbitrarietà delle scelte delle case d’asta non si può discutere, quali sono allora per loro le regole del gioco? Quelle espresse nelle condizioni di vendita, all’articolo quinto: «chi tène ‘mmano ha vinto».